Gli Esposito in tiro per la festa: buona domenica con la frase da un libro!


Per la rubrica "La frase da un libro", ecco un brano da "Benvenuti in casa Esposito" di Pino Imperatore.
Parla della festa di San Vincenzo Ferrer che ricorre il 5 aprile, ma lo schieramento degli Esposito, secondo me, è tipico anche della domenica a messa. Quanti Esposito abbiamo visto la domenica in piazza?
Buona lettura!
In casa Esposito il santo valenciano occupava il podio più alto dell'adorazione mistica, a pari merito con padre Pio e san Gennaro. Chi osava contestare, offendere o screditare questa trinità protettiva veniva ripagato con auspici di gravi infortuni.
Il cinque aprile, festività di san Vincenzo e il giorno di Pasquetta, poco prima del tramonto, il drappello familiare degli Esposito si mosse in fila indiana dalla palazzina di salita dei Principi e marciò verso la basilica di Santa Maria della Sanità per rendere il proprio doveroso omaggio al Munacone.
In testa c'era Gaetano, fiero di poter mostrare al rione uno dei pezzi forti della sua collezione glamour: un farfallino in seta blu con righine perlate. Lo seguiva a ruota Assunta, addobbata con un completo pied-de-poule di flanella marrone, un foulard di raso con motivi floreali e una borsetta ocra in pelle verniciata.
Impalato in un giubbino di camoscio, Tonino ostentava una camicia a collo alto aperta sul petto, e con un braccio cingeva i fianchi di Patrizia, in giacca e pantaloni glicine e un trucco alla Belle Epoque.
Tina aveva i capelli raccolti a chignon, un abitino bianco a campana e ai piedi un paio di ballerine nere.
Genny era foderato di tessuto denim dalla nuca alle scarpette.
In coda  Olga e Manuela, in abiti di lino, chiacchieravano di tecniche di ricamo. La mamma di Tonino era una paladina del punto antico, Olga privilegiava il punto a croce.

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