Una piccola libreria a Parigi di Nina George


Ci sono dei titoli che mi fanno impazzire, per un motivo o per un altro, o senza nessun motivo al mondo.
Del perché il titolo "Una piccola libreria a Parigi" di Nina George [Sperling & Kupfer] mi faccia impazzire, è presto detto: preannuncia la presenza di una libreria (amore!) ma non una libreria qualsiasi, una piccola libreria (amore allo stato puro!) quindi con centinaia, migliaia di libri (amore alla follia!) riuniti in un posto che solo al pensiero il mio cervello va in fibrillazione. 
Ora prendete tutto quello che ho detto e trasponetelo, per di più, a Parigi...

Pur avendo avuto questo libro tra le mani appena qualche giorno dopo l'arrivo in libreria, ho aspettato il momento adatto per leggerlo perché intuivo - intuito da maniaca, lasciate stare... - che avrebbe potuto contenere qualcosa di bello. Di piccolo e bello.

***che poi la bellezza rende grandi anche le piccole, piccolissime cose***

Jean Perdu è un uomo che attira l'attenzione, senza volerlo minimamente, sia ben inteso.
È il libraio dell'unica libreria galleggiante sulla Senna, la Farmacia letteraria. Sì, perché in realtà Monsieur Perdu non si limita a vendere ai clienti i libri che gli chiedono - orrore! - ma consiglia ad ogni lettore, o aspirante tale, la cura per qualsiasi male, manifesto o sottocutaneo.
Jean Perdu ha cinquant'anni, è ancora in forma e vive al civico 27 di Rue Montagnard, a Parigi, una casa a quattro piani abitata da persone che incrocia tutti i giorni, con cui è gentile e, a volte, servizievole, ma che non lo toccano da nessun punto di vista, sia fisico che emotivo. Le emozioni di Jean, infatti, sono tenute sotto chiave dietro una porta che da ventun anni non apre più.
Nessuno riesce a superare quella cortina di tristezza che Jean Perdu ha sempre addosso, come una corazza e anche per questo, sia le donne che gli uomini lo guardano incuriositi.

"Una piccola libreria a Parigi" è un libro da leggere, da sottolineare e da tenere là, a portata di mano, perché ci sono frasi, immagini e momenti che difficilmente riuscirete a togliervi dalla mente.
In questo libro ci sono atmosfere e ingenuità che ricordano un po' Amélie Poulain, ma la voglia di tornare a vivere di Jean Perdu, di sognare ancora e di amare come se fosse la prima volta lasciano una profonda e malinconica felicità nel cuore.

Sulla pagina Facebook di Leggimi nel pensiero sto pubblicando, di volta in volta, le frasi più belle, sicuramente quelle che mi hanno colpito di più.
E me le rileggo, ogni tanto.
E ogni volta ci rifletto un po' su...
In fondo, non è questo che dovrebbero fare sempre i libri, farci riflettere?

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