Recensione: Ellie all'improvviso di Lisa Jewell



Per leggere un thriller o un horror ho bisogno di una certa predisposizione d'animo. 
Mai stata un cuor di leone per quanto riguarda film ad alta/altissima tensione, per non parlare di scene con spargimenti di sangue e crudeltà varie. 

C'è un ma.
Ultimamente, complici quei grandi scrittori di sinossi che lavorano per le maggiori case editrici italiane, ho iniziato a farmi tentare anche dal genere thriller e, qualche cantonata a parte - sempre a causa di quegli scrittori di cui sopra - mi sto appassionando al genere. 
È anche vero che la mia immaginazione spesso corre più veloce e più spaventosamente di qualsiasi trama ad alta tensione, ma ci dobbiamo accontentare di quello che passa per la carta.

Così sono approdata ad "Ellie all'improvviso" di Lisa Jewel (Neri Pozza) e devo confessarvi che mi è piaciuto. Dopo tutto il battage pubblicitario e l'estenuante passaparola su Instagram dove, ogni due foto, compariva la copertina di questo libro, mi aspettavo una bolla di sapone senza consistenza e invece mi ha colpita.

Ellie Mack è una quindicenne bella, intelligente, popolare a scuola. Un giorno esce di casa per andare in biblioteca e di lei si perdono tutte le tracce. Il caso viene bollato dalla polizia come una fuga da casa di una adolescente sotto pressione per gli imminenti esami ma sua madre Laurel sa, sente che non è così. Ellie è la sua figlia preferita, si confidava con lei e adesso non riesce ad immaginare una vita senza quel raggio di sole. Passano dieci anni e la famiglia di Ellie è andata in pezzi: i genitori hanno divorziato e i fratelli vivono lontani. Laurel ha messo in stand-by la sua esistenza perché per lei niente ha più senso. Fin quando, per caso, non incontra un uomo affascinante e colto, Floyd Dunn, che si innamora di lei e le presenta le figlie. Ma come può essere possibile che la figlia più piccola di Floyd, Poppy, è identica a Ellie?

Avendo iniziato da poco ad appassionarmi al genere, non so come spiegare l'esplosione di ipotesi che frantuma la mia mente ogni qualvolta mi trovo di fronte a quel punto di domanda finale che potrebbe essere tutto o niente, che potrebbe aprire scenari apocalittici o risolversi con una stretta di mano.
Ecco, sappiate che nella mia testa si presentano sempre scenari apocalittici e spaventosi che non so nemmeno se mai uno scrittore riuscirà a descrivere.

Lisa Jewell, però, si è avvicinata abbastanza all'orrore che aveva ipotizzato la mia mente e mi ha offerto la possibilità di non annoiarmi nemmeno per una pagina. Alla fine, mi è rimasto un senso di freddo, una sensazione di tristezza che mi ha fatto riflettere per diversi giorni, prima di decidermi a scrivere questa recensione.

Ho riflettuto sulla trama e ho riflettuto sul fatto che forse, per quanto mi possa incuriosire, il thriller potrebbe non essere nelle mie corde (a differenza del giallo, per dirne una). Il problema, adesso, sarà resistere alla tentazione di fronte alla prossima sinossi col punto interrogativo finale.
Vi confesso che mi pare già di averne individuate un paio...

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