Recensione: Vi prego, cercate di capire di May Sarton


Un libro può avere una voce forte e delicata, allo stesso tempo: può raccontarci la forza della vita e l'inarrestabile avanzare della morte.
In "Vi prego, cercate di capire" di May Sarton [Astoria Edizioni] si sente dolorosamente forte la voce di Caroline Spencer, ex insegnante di matematica di 76 anni reduce da un infarto che, non potendo vivere più da sola, va prima ad abitare col fratello e la nuova moglie e poi, da questi, viene portata in una casa per anziani. Caroline inizia a scrivere un diario per tenere sveglia la mente e non permettere ai pensieri di vagare nel territorio arido di una vita senza speranza.
«La differenza è che è la speranza quella difficile da gestire. Quasi tutti i detenuti prevedono il momento in cui usciranno. Qui sappiamo che non c'è via d'uscita, possiamo solo andare giù, a poco a poco, finché la morte non ci porta a riunirci con ciò che viene dopo, fosse anche solo polvere alla polvere. La speranza è una cosa che ci è stata tolta.»
Scritto in prima persona, il romanzo è la raccolta dei diari di Caro durante il suo soggiorno in questa casa che, nelle intenzioni, dovrebbe dare conforto alle persone anziane e sole, ma in realtà non fa che limitarne ulteriormente la libertà, anche mentale.
È in questa costrizione totale, che va oltre i limiti fisici, che Caroline lascia fluire i pensieri con sconcertante chiarezza, nonostante la sua condizione la porti a una parziale perdita di lucidità: perde il conto dei giorni quasi fin da subito, ma è in grado di richiamare alla mente perfettamente i momenti salienti della sua storia d'amore con Alex, il suo amante sposato, o le fughe di Bach che le suscitano più emozione perché le ricordano le formule matematiche.
La visita del reverendo Thornhill diventa, per Caro, un faro non verso la libertà, quanto verso la speranza di poter ancora parlare di quello che le piace, di poter anche solo ancora parlare con un altro essere umano che l'ascolta davvero.
«C'è un legame tra qualsiasi luogo in cui gli esseri umani sono impotenti, a causa di una malattia o della vecchiaia, o una prigione. Non si tratta solo della straordinaria impotenza dei reclusi, ma anche di ciò che il controllo assoluto fa alle infermiere, alle guardie, o a chiunque.» 
May Sarton ci regala una storia dura, crudele, ma a cui non riusciamo a scappare dopo averne letto le prime pagine: prolifica scrittrice belga naturalizzata statunitense, Sarton ci dà un assaggio - in questo primo romanzo tradotto in italiano da Marina Morpurgo - dei temi a lei più cari quali amicizia, invecchiamento, solitudine, omosessualità e relazioni in generale.

"Vi prego, cercate di capire" è il racconto di un'anima indomita che per tutta la vita ha espresso se stessa nel modo che credeva migliore e che, anche in una condizione di umiliante impotenza, non può fare niente altro che lottare fino alle più estreme conseguenze.


[libro omaggio della casa editrice]

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