Recensione: Il movimento delle foglie di Tom Drury


«Ogni volta che si incontravano era come se ricreassero il mondo dal nulla. Dov'era stato lui tutto quel tempo? Questa era la domanda che gli passava per la testa quando lui e Stella erano insieme. E dov'era ora?»
Quando trovo la poesia dove non mi sarei mai aspettata, vado in visibilio e non posso fare altro che provare una profonda ammirazione per chi o cosa mi ha messo in quello stato di meraviglia e gioia.
Leggendo "Il movimento delle foglie" di Tom Drury [NN editore], mi sono trovata di fronte alla bellezza rarefatta di una favola che non si osa né chiamare né definire tale.

Il protagonista, Pierre Hunter, è un moderno eroe buono, dall'ottimismo sconfinato e un talento fuori dal comune per i guai: lo trovano senza troppo sforzo e lui ne esce sempre con una lezione da imparare. Ha perso entrambi i genitori e, dopo il college, è tornato a vivere nella Driftless Area, nell'aspra regione del Midwest, dove ha trovato lavoro come barista. A Capodanno, complice qualche bicchiere di troppo, sbaglia festa e entra in una casa sconosciuta dove si mette a fare un trucchetto con le monete: viene arrestato per irruzione e, pieno di amarezza, se ne va a pattinare sul lago ghiacciato. Da lontano, in collina, una donna lo osserva e interviene quando il ghiaccio si rompe e Pierre cade, rischiando la vita. La donna si chiama Stella Rosmarin e presto Pierre si innamora di lei. Ma chi è Stella? Perché Pierre deve fuggire da un losco figuro che lo insegue dalla California?
«Al college Pierre aveva imparato una cosa che non aveva più dimenticato: tutto ciò che accade crea le condizioni per il suo declino.»
Pierre è un personaggio dolce e un po' svagato, altruista, che insegue un ideale anche contro i suoi stessi interessi: non ha dato una direzione ben precisa alla sua vita, ma in quel vagare cerca sempre di trovare qualcosa di buono. Parla con la gente e ascolta le vite e i problemi che, chi lo incontra, non ha difficoltà a confidargli. Quando incontra Stella, è immediatamente attratto dalla luce che emana da quella donna solitaria e misteriosa. Trova divertente il movimento delle foglie.
«Era la sua unica filosofia, anche se non era sicuro che si trattasse di filosofia. Significava che nessuna  cosa abbastanza buona o cattiva poteva durare. Le sole destinate a durare sono quelle che non fanno alcuna differenza.»
Tom Drury ci regala una storia noir dolce e crudele, tenera e graffiante fino a farci commuovere per un destino che si compie a dispetto di tutto e di tutti. Nella postfazione, l'autore racconta di come questo sia per lui un libro d'azione, con un inseguimento, un'imboscata, che vanno a contrastare l'immobilità del nome originario - The Driftless Area - e danno senso al movimento delle foglie osservato da Pierre e che, quasi involontariamente, ha impresso alla sua stessa vita.
La storia d'amore di Pierre e Stella è struggente, commovente nella sua intensità: in ogni sguardo si percepisce la magia e una corrente metafisica che troverà spiegazione solo nel finale.

Mi sono lasciata rapire dallo stile di Drury e non credo che resterò ancora molto senza leggere la sua Trilogia di Grouse County.
Ormai so che questo tipo di letteratura americana mi ha conquistata tra i suoi lettori più appassionati e fedeli, perché il fascino di quei territori rudi, abitati da gente spesso intrattabile, è qualcosa a cui non so e non voglio resistere.
«Una vita molto solitaria, si direbbe.»

«Sì, ma non mi è mai pesato. Si potrebbe dire che stavo aspettando.»
«Cosa?»
Lei abbassò la testa per soffiar via il vapore dal tè, tenendo la tazza a due mani.
«Non lo so» rispose lei. «Magari aspettavo te. Per tirarti fuori dal lago.»

[libro omaggio della casa editrice]

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