Recensione: La confraternita degli storici curiosi di Jodi Taylor


«Mi sono inventata tutto. Storici e fisici, vi prego, 
non sputatemi addosso per strada.» 
Jodi Taylor, in esergo.

Prendete Indiana Jones e dategli la possibilità di andare avanti e indietro nel tempo in stile "Ritorno al futuro" e avrete per le mani una storia che può funzionare. O che può diventare un grande casino.

"La confraternita degli storici curiosi" di Jodi Taylor [Corbaccio] è, stranamente, entrambe le cose, ma il tutto sembra convivere senza scossoni particolari per il lettore.

Madeleine Maxwell è una giovane e intraprendente storica che, grazie a una sua vecchia insegnante, entra a far parte dell'organico dell'Istituto di Ricerche storiche Saint Mary. Dopo aver firmato il contratto, però, il direttore Edward Bairstow le rivela la vera natura dell'apparentemente innocua organizzazione: studiare i maggiori accadimenti nell'epoca in cui sono avvenuti. Cioè fanno viaggi nel tempo, ma guai a dirlo ad alta voce di fronte agli storici!
Dal cretaceo insieme ai dinosauri, passando per l'Inghilterra di Edoardo il Confessore, il St. Mary riesce sempre a chiarire le falle nebulose dei libri di storia, osservando un particolare, guardando da vicino un dettaglio che nel corso dei secoli può essere andato perduto.
In ogni missione, seppure la più semplice, se qualcosa può andare storto, state sicuri che succederà e Max e i suoi compagni dovranno affrontare col buonsenso, la furbizia e un pizzico di fortuna accadimenti che li vorrebbero falciare.
«Mi dica, dottoressa Maxwell, se avesse tutta la storia a disposizione, dove andrebbe? Di cosa vorrebbe essere testimone?»
Come suggerisce il titolo originale - Just One Damned Thing After Another -, Jodi Taylor racconta le attività del St. Mary una dopo l'altra, spiegando la missione nascosta dell'istituto, le normali attività e le incombenze più particolari, all'inizio senza particolari intrecci, a parte quelli dei viaggi avanti e indietro nella storia.

Per me è stato rilassante trovarmi tra le mura decadenti del St. Mary insieme a studiosi di ogni campo delle attività umane e ogni volta è stato piacevole ritrovare tra le pagine i protagonisti principali, seguirli nelle missioni, osservare e ipotizzare che, chissà, qualcosa sarebbe davvero potuto cambiare se avessimo avuto la possibilità di guardare in presa diretta gli avvenimenti di cui abbiamo letto nei libri. Da amante dei film di Indiana Jones, non ho potuto che adorare il miscuglio di storia e archeologia, ma, ad un certo punto, a 4-5 capitoli dalla fine, il racconto si è fatto ingarbugliato.

La combinazione tra presente, passato e futuro diventa un groviglio di elementi di cui ho sperato fino all'ultimo di leggere una spiegazione che, purtroppo, invece non c'è stata. Ero curiosa di conoscere qualche dettaglio sul passato così distruttivo di Max ma non sono stata soddisfatta: la stessa storia d'amore con Leon Farrell manca di calore, non fosse per un'improvvisa scena di sesso campestre che mi ha fatto presupporre che tra i due ci fosse, eccome, del calore!

L'unica spiegazione che ho trovato a queste défaillance in un libro che fino a quel momento è stato godibile e leggero, è che ci sarà un seguito e, sbirciando in rete, ho trovato che l'autrice ha pubblicato in lingua inglese addirittura tutta una serie incentrata sul St. Mary!

Non mi resta che sperare che tutte le domande senza risposta in "La confraternita degli storici curiosi" trovino soddisfazione nel prossimo capitolo della serie, sperando che sia tradotto presto. 
In fondo, mi è piaciuto viaggiare nel tempo insieme a Max e alla famiglia del St. Mary e sarà bello ritrovarli.



[libro omaggio della casa editrice]

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