Recensione: Sopravvissuti di Vincenza Alfano



«Per un po' restarono a guardarsi. Come avevano smesso di fare quando si erano spezzati. Per un po' restarono l'uno di fronte all'altro. Due orfani a fare i conti con la sopravvivenza.»

Le parole sono bisturi e balsamo, possono ferire, uccidere, guarire e far resuscitare.
In "Sopravvissuti" di Vincenza Alfano [Alessandro Polidoro Editore], in poco meno di cento pagine, proverete ognuna di queste sensazioni.

Mara perde sua figlia, Camilla, in un incidente stradale, mentre la ragazza sta facendo l'Erasmus in Spagna. Il dolore porta a galla segreti e sensazioni che scardinano un equilibrio solo di facciata. Mara e suo marito da anni marciano su binari vicini, ma paralleli, senza mai incontrarsi, con solo la felicità della figlia come unico terreno comune. La scomparsa di Camilla diventa un baratro dentro cui precipitano tutte le maschere e non c'è più niente da salvare. O quasi.

«Si era data due regole per sopravvivere: pensare poco, agire molto.»

Vincenza Alfano ci affida questo racconto lungo come una confessione di un'anima sanguinante che, quando si lascia andare al dolore, è perché sa che solo affondando poi potrà risalire a vedere la luce.

La vicenda è lacerante anche per il lettore, che entra completamente in sintonia con il personaggio di Mara, sente il vuoto, il buio che ingoia ogni cosa, lo straniamento da una realtà troppo crudele per riuscire a viverla. Il sole che splende su Napoli, che cerca timidamente di toccare i protagonisti della storia, non ce la fa a riscaldare tutto il gelo che dilaga e che non è portato solo dalla morte.

Leggete "Sopravvissuti" e non riuscirete a staccarvi dalle pagine, se non quando vedrete un raggio di speranza. Perché la buona scrittura fa anche questo, veicola verso la pace non solo dei protagonisti, ma anche del lettore che, alla fine, abbraccia Mara, sorella di dolore e di resurrezione.

«Adesso era necessario lasciare entrare il dolore, da qualche parte nel suo corpo doveva esserci una porta. Lo sentì arrivare portato dai ricordi.»


[ebook omaggio della casa editrice]

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