Recensione: Il tredicesimo dono di Joanne Huist Smith



«Il primo giorno, aspettando il Natale,
dai vostri veri amici ricevete
una poinsettia in dono.»

Da dove proviene la luce che ogni giorno ci spinge ad alzarci dal letto e a vivere?
Per ognuno ha un volto, può essere la passione, l'ambizione, l'amore.
Per la protagonista di "Il tredicesimo dono" di Joanne Huist Smith [Garzanti] ci sono tredici regali a ricordarle lo splendore del suo cuore.

Quando, poco prima di Natale, suo marito muore, Joanne si rende conto che la sua luce si è spenta e, nonostante i tre figli siano delle lanterne notevoli, non ha più ragione che la spinga ad alzarsi e vivere.
Fino alla mattina del 13 dicembre. In ritardo per la scuola, i ragazzi la chiamano per farsi accompagnare e, uscendo di corsa, per poco non travolge una poinsettia che era davanti alla porta di casa. Immediatamente Joanne pensa a Rick, al vuoto che ha lasciato e al bisogno di Natale dei figli che lei ha deciso di non assecondare. Tra le foglie della bellissima "Stella di Natale" rossa un biglietto con la frase in apertura.
Sono i versi, modificati, del celebre canto natalizio "Twelve Days of Christmas" e nessuno riesce a immaginare chi possa aver inviato quel dono.

Fino alla sera della vigilia, continueranno ad arrivare doni, piccoli pensieri e attenzioni che pian piano rompono lo spesso strato di gelo e dolore che ha avvolto il cuore di Joanne e le permettono di sentire ancora le risate dei figli, di vedere la luce nei loro occhi.

«Quelle donne non immaginano neanche che cosa stiamo passando, non come i nostri benefattori. Non stiamo andando in pezzi, siamo solo un po' scheggiati. Tu fai del tuo meglio, mamma. Tutti noi facciamo del nostro meglio.»

Megan, Nick e Ben sono i primi ad accogliere con gioia e fiducia quei regali che trovano sullo zerbino di casa e, non sapere chi li manda, rende tutto più magico.
Attraverso le strofe della canzoncina di Natale, iniziano ad attendere il momento in cui scopriranno quale sarà il prossimo dono: l'emozione dell'attesa e la sorpresa diventano parte del regalo.

«La magia di quel Natale ci accompagna tutt'oggi, molti anni dopo. Raccontare la storia dei tredici doni ormai fa parte delle nostre tradizioni familiari tanto quanto decorare l'albero.»

Joanne Huist Smith ci offre in dono la sua storia, il suo vuoto che diviene pieno e, sebbene il dolore per la morte del marito non guarisca, smette di essere una gabbia in cui essere prigioniera insieme ai figli.
La generosità dei "veri amici" risveglia qualcosa nell'animo spezzato della donna e di chi le sta intorno e, a ben guardare, anche nel lettore.

Ho letto "Il tredicesimo dono" l'anno scorso, mentre ero a casa dei miei genitori, in attesa del Natale.
Con tutte le vicissitudini occorse in quest'anno particolare, mi è tornato in mente questo libro che mi ha molto emozionato e, anche adesso, rileggendolo, non sono riuscita a evitare di commuovermi, confesso.

Ho ritrovato il conforto e il calore della storia, la generosità così semplice mi ha riempito - di nuovo! - di sollievo, probabilmente a conferma del fatto che basta poco per stare bene. 
Così, nonostante questo Natale sia diverso da quello in cui ho letto questa storia, il suo incanto si è ripetuto. 
Alla fine, basta una storia, un libro che generosamente si offre al nostro cuore di lettori sinceri, per riaccendere la luce dentro di noi.

«Uno dei doni più grandi che possediamo è la capacità di donare.»

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