Post-letter di febbraio


«Non è il dubbio, è la certezza che rende folli.»
Friedrich Nietzsche

Per un attimo avevamo tutti creduto che quel sospiro che sembrava aleggiare per il mondo fosse di sollievo, e invece stavamo solo inspirando per trattenere il respiro di fronte al prossimo orrore.

A due anni esatti dall'inizio della pandemia che ci ha più o meno congelati nell'incredulità della malattia e della morte, ci troviamo a fare i conti con la follia di chi non considera la pace un valore umano a cui non si può rinunciare.
Di retorica in giro ne troviamo quanta ne vogliamo e, il fatto di non andarla a cercare, mi fa chiudere qui un discorso in cui sento di non poter apportare alcun contributo significativo.

Anche dire che la vita va avanti, che vince su tutto, mi sembra retorica e trovo assurdo fare qualsiasi altra cosa che non sia seguire quello che ognuno si sente di fare in questo momento: continuare a lavorare o non farlo, lasciarsi prendere dallo sconforto o organizzare spedizioni di beni di prima necessità, leggere tutte le notizie che si trovano o non leggerne nessuna, disconnettersi dai social o continuare a postare amenità. Ogni cosa è concessa e non criticabile, per quanto mi riguarda.

Io (speriamo che me la cavo...) ho cercato di tenere a bada l'angoscia, che pure mi ha visitata, con dei bei libri e qualche serie che ha egregiamente svolto il compito di intrattenimento spegni-testa e scusate se è poco.


Vi ho già raccontato quanto mi abbia entusiasmato Superstore e, il fatto che America Ferrera abbia lasciato per dedicarsi a Gentified, ha acceso un riflettore su questa serie che finora mi era sfuggita.
Due stagioni e la cancellazione della terza non tolgono minimamente fascino alla storia di questa famiglia messicana che fatica a portare avanti il sogno americano, quello per cui il capostipite, il nonno Casimiro, ha varcato la frontiera. Ho amato i colori, la colonna sonora, il fatto che all'improvviso parlino tutti spagnolo (ben lontano dal castigliano che ho studiato), i conflitti di una cultura e dei valori profondamente diversi che cercano un modo per convivere con quella del paese ospitante. Da vedere, soprattutto perché è fuori dalle solite serie di tendenza.

Ho iniziato anche "Fedeltà", l'adattamento dell'omonimo libro di Marco Missiroli (che mi era molto piaciuto, ve ne ho parlato anche qui) e, dopo due puntate, la trovo molto simile al libro, con l'apporto visivo di Milano in gran rispolvero e luccichio. Vedremo in seguito.


Attratta dai disegni old style, ho iniziato a guardare con Giulia la serie di Cuphead appena sbarcata su Netflix e, già dalla prima puntata, è stato chiaro che somiglia più alla sottile crudeltà di Grattachecca & Fichetto di simpsoniana memoria che non a un cartone Disney, benché la grafica possa trarre in inganno. Devo dire, però, che mia figlia si fa grosse risate, anche se io ci tengo a spiegarle alcuni passaggi che sembrano un po' sopra le righe (almeno per me). Il fatto che dopo mi chieda di guardare le ricette di Booba (che vi consiglio!) mi sembra un chiaro segnale che non ne è minimamente turbata. Evviva!

Su Disney+ abbiamo concluso la serie dedicata a Boba Fett e, a parte una o due puntate più movimentate, è stato tutto molto lento, ma, se voglio vederci qualcosa, è il collegamento con nuove serie e con la terza stagione del Mandaloriano, serie che, secondo mio marito, devo recuperare assolutamente.

Abbiamo iniziato su Apple Tv+ Afterparty, una mystery comedy molto divertente che va in onda in contemporanea con gli States e la cui ultima puntata sto aspettando con ansia - andrà in onda venerdì prossimo - per scoprire chi ha ucciso Xavier (cercate su AppleMusic la playlist dedicata, ne sentirete delle belle).
Sempre su Apple, vi segnalo Suspicion, una serie thriller drama con la maestosa Uma Thurman e Kunal Nayyar - il mitico Rajesh Koothrappali di The Big Bang Theory - che si fronteggiano davanti agli effetti del racconto della realtà attraverso il controllo dei mezzi di comunicazione. Tutto è il contrario di tutto. Molto bella, anche di questa attendo con ansia il finale.

E i libri?

Ho letto tanto, non so come ho fatto o perché, forse più semplicemente mi sono rifugiata al di fuori di una realtà che, tra social e tg, ha ben poco di rilassante.
Galatea di Madeline Miller riporta la mitologia nell'attualità rileggendo il mito di Galatea e Pigmalione. Ho recuperato il libro vincitore del Premio Strega 2017, Le otto montagne di Paolo Cognetti,  è stata una magnifica scarpinata in alta quota.
Quello che è gelido in montagna, diventa un tiepido inverno con promessa di neve nella Roma di Gli invernali di Luca Ricci che, per San Valentino, ci ha regalato anche il racconto Vitalità dell'amore, caustico e ironico come suo solito.

Torna in libreria uno dei miei autori preferiti, Maurizio de Giovanni, con un libro che è un po' distante dalla sua comfort zone: L'equazione del cuore racconta, infatti, una storia d'amore che parte da un'equazione matematica. Curiosi, eh?
Prosegue la mia scoperta di Rocco Schiavone con il secondo capitolo della serie, La costola di Adamo.
Graditissimo ritorno anche quello di Chiara Moscardelli, che ci regala un personaggio molto carismatico protagonista de La ragazza che cancellava i ricordi.
Una completa novità è stata per me Piergiorgio Pulixi, che debutta nella narrativa per ragazzi con Il mistero dei bambini d'ombra, di cui ci tengo a parlarvi più approfonditamente.

Non ci avrei creduto nemmeno io, ma ho finito la serie dei Bridgerton con Il vero amore esiste, dove anche l'ottavo rampollo della prestigiosa famiglia inglese trova l'amore. Ce l'abbiamo fatta a maritarli tutti, va'! Datemi un'altra serie spegni-testa, s'il vous plaît! Intanto, il 25 marzo esce su Netflix la seconda stagione, la vedrò sicuramente.

Per chiudere in bellezza il mese di letture, ho scelto un libro che porta nientemeno che la fascetta firmata da Zerocalcare, Niente di vero di Veronica Raimo e devo dire che l'ho trovato godibilissimo.

Oggi è il primo giorno di marzo, il cielo ha assunto una sfumatura di azzurro che presagisce la primavera, anche se il termometro è ancora nostalgico dell'inverno.
Nei giardini le primule ci sussurrano che il ciclo della natura sta facendo il suo corso e ci illudono che anche altre cose possano funzionare allo stesso modo, serenamente.

La mia lista di letture auspicate per marzo è talmente lunga che mi fa tenerezza, ma non demordo.
Su qualsiasi cosa si posi il vostro sguardo, cercate la bellezza e la pace.

A presto e buona lettura, sempre!


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