Recensione: L'allieva di Sherlock Holmes di Laurie R. King


«Non ricordo la prima volta in cui mi resi conto che lo Sherlock Holmes in carne e ossa che conoscevo così bene, per il resto del mondo era solo la creazione della vivace fantasia di un medico disoccupato.»

Avevo quindici anni, più o meno, la prima volta che ho letto le avventure di Sherlock Holmes, durante un'estate che sembrava lunghissima, come sono sempre le estati nei ricordi.
Anche Mary Russell, la protagonista de "L'allieva di Sherlock Holmes" di Laurie R. King [Leggereditore], ha quindici anni la prima volta che si imbatte nella figura stramba e allampanata di un uomo che osserva le api sulle colline del Sussex.
Sherlock Holmes, infatti, si è ritirato dalla sua frenetica attività investigativa per riprendersi dalle sue tante dipendenze e una casa nel Sussex, con Mrs Hudson che si prende cura di lui e il dottor Watson che gli fa visita, sembra fare al caso suo.
L'incontro con l'orfana di origini americane stimola in lui qualcosa che il suo pluridecennale assistente Watson non è mai riuscito a fare: mettendo alla prova la mente di Mary, Sherlock risveglia anche alcune sue capacità umane che credeva completamente atrofizzate.

«Io e Holmes siamo stati una bella coppia fin dall'inizio. Lui mi superava di gran lunga in esperienza, ma le sue capacità di osservazione e analisi non mi stupirono mai come accadeva a Watson. I miei occhi e la mia mente funzionavano esattamente nello stesso modo. Per me era territorio conosciuto.»

Utilizzando l'espediente del ritrovamento di un diario antico arrivato fortunosamente nelle sue mani, Laurie R. King riporta fedelmente quelle che sono le memorie di Mary Russell e, così facendo, ci fa sentire la voce dell'autrice. "L'allieva di Sherlock Holmes" racconta le vicende umane dell'avvicinamento di Mary e Sherlock: le indagini sono il pretesto per parlare dei protagonisti e delle loro caratteristiche e, pur occupando gran parte della narrazione, confluisce tutto in un grande caso che, scopriamo alla fine, è il filo conduttore di tutta la vicenda.

"L'allieva di Sherlock Holmes" è il primo volume di una serie che conta, attualmente, 19 volumi, di cui i primi due sono già stati pubblicati da Leggereditore e ad aprile arriverà il terzo.

Mi è piaciuto ritrovare la figura del mitico investigatore di Baker Street e, da amante del giallo, sono sempre molto attenta agli indizi sparsi in giro per vedere di arrivare alla stessa soluzione finale.
Intrattenimento puro, ben scritto e congegnato per dare l'illusione di trovarsi per le mani una vera storia holmesiana, come quelle firmate da Sir Arthur Conan Doyle.
Non vedo l'ora di leggere un altro episodio.

«Il soggetto è più o meno lo stesso, ma cambiano gli occhi e le mani dell'artista.»


[libro omaggio della casa editrice]

Commenti