Scrivere a mano o sulla tastiera: ad ognuno il suo!


Da quando sono entrati in uso comune computer e tablet, le dita delle mani sono sempre più abili nella danza dei tasti e sempre meno allenate nel mantenere la cara e vecchia penna. Leggendo l'articolo sull'Huffington Post che solleva la questione della scrittura a mano che non viene insegnata più nelle scuole, riflettevo sull'uso che personalmente faccio della scrittura a mano.

Nel corso del tempo, per me, si è andato separando sempre di più il campo di utilizzo della scrittura a mano e quello della scrittura sulla tastiera. Scrivo a mano gli appunti, l'agenda, i pensieri. Batto al pc gli articoli, i post di questo blog, le mie interazioni via mail e social network. Cosa cambia? Cambia la sensazione, forse. Un pò come quando chiesero al recentemente scomparso Carlos Fuentes perchè preferisse scrivere in lingua spagnola: "Perché è la lingua con cui sogno, faccio l'amore, insulto la gente" rispose. Pur avendo scritto cose abbastanza apprezzabili al pc (apprezzabili dalla bontà di chi legge, ovviamente, e non dal mio parere personale), ora che ci rifletto, sono sempre partita da un appunto preso a mano, su un tovagliolino, su un pezzo di carta, sul bordo di una rivista. E non parlo solo di post e articoli, ma spesso anche di scritti accademici.

Nell'articolo si sottolinea come nelle scuole sia sparito l'esercizio di copiare dalla lavagna parole e frasi, per metterle in bella grafia sul proprio quaderno. E a me sono venuti in mente i pomeriggi passati a ricopiare le paginette di vocali e consonanti, spesso affiancata dalla nonna che mi faceva gli esempi, tutti svolazzanti, su una lavagnetta - di quelle antiche col gessetto - con la cornice di legno tutta rabberciata.

A ricordarci questo esercizio rimane Bart Simpson che nella sigla della serie, ad ogni puntata, ricopia sulla lavagna una frase, da ricordare senz'altro. E voi, scrivete più a mano o alla tastiera? E c'è differenza per voi?

Commenti

  1. ...quando devo tastiera, quando voglio penna..

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    1. Sì, forse è questa la differenza anche per me. Il dovere e il piacere, insomma! sintetizzato in due parole, il concetto funziona. :-)

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