Papa Francesco su Twitter: sarà un pontificato tecnologico?


Quando Benedetto XVI decise di avvicinarsi ai social network aprendo un account Twitter, ci furono polemiche, applausi, tweet ironici, sfottò a non finire. Ma tant'è.

Poi Benedetto XVI ha dato le dimissioni e l'account è stato sospeso per tutto il periodo di sede vacante. Ma già all'annuncio del nuovo pontefice, un cinguettio ha salutato i 1.877.279 milioni di follower: "Habemus Papam Franciscum".
Da allora, il silenzio, benché si possa facilmente prevedere che questo sarà il pontificato più tecnologico della storia. Non a caso tra i 115 cardinali chiamati al conclave, che il 13 marzo scorso hanno eletto Papa Francesco, ce ne sono alcuni che di media digitali se ne intendano molto più di altri.


A quanto pare il più attivo sui social network è l'Arcivescovo di Manila, Luis Antonio Tagle, la cui pagina Facebook è molto seguita, mentre al seguito troviamo l’Arcivescovo di New York, Timothy Dolan, che ha invece scelto Twitter per commentare i fatti quotidiani che riguardano la Chiesa.

Su Ninja Marketing si azzarda perfino una lista di consigli per "non disperdere l'investimento digitale" fatto dal pontificato precedente: 
  1. Sfruttare il canale Youtube del Vaticano;
  2. Proseguire con l'account Twitter;
  3. Attrarre un pubblico più giovane, ad esempio, con ebook dedicati agli argomenti della Chiesa che incuriosiscono di più;
  4. Aprirsi ai nuovi media, tipo Pinterest per condividere tutte le meraviglia non sempre conosciute della Città del Vaticano;
  5. Sperimentare in materia tecnologica porterebbe il Vaticano a compiere un passo avanti importante nella corsa al futuro.
Non vedo perché l'account di Twitter del Papa non possa diventare attivo come quello del Dalai Lama, che ogni giorno cinguetta messaggi di saggezza e di pace ad oltre 6 milioni di follower.



Fonte: Ninja Marketing.

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