Diciamoci la verità: se oggi ognuna di noi, anche se incasinatissima, disordinatissima, imbranata tanto da inciampare sulle sue stesse mutande, pensa di essere l'eroina indiscussa di una storia che nasconde una morale di successo e di amore, lo dobbiamo a Bridget Jones.
Prima che all'impareggiabile Renee Zellweger - che per darle il volto rubicondo e cicciottello ha sacrificato , per un breve periodo, anche la sua invidiabile forma fisica -, Bridget Jones deve la sua fama al libro della scrittrice britannica Helen Fielding "Il diario di Bridget Jones" del 1995 a cui fece seguito, nel 1999, "Che pasticcio, Bridget Jones!", entrambi trasformati in fortunati film con la Zellweger.
![]() |
Bridget Jones (Renee Zellweger) e Mark Darcy (Colin Firth) |
Facciamo il punto della situazione: nel primo, Bridget era più incasinata che mai, con tutti i fortissimi richiami al Mr Darcy di Jane Austen mentre lei alle eroine austeniane non somigliava per niente. Nel secondo, la troviamo felicemente fidanzata proprio con Mark Darcy, in piena epoca Tony Blair, salvo poi mandare tutto alle ortiche per le sue insicurezze croniche e i mille pasticci di chi non riesce a mettersi le scarpe nuove senza calpestare una cacca per strada!
![]() |
Ma sono o non sono troooooppo carini?! |
Sono sicura che l'imbranataggine di Bridget persiste e difficilmente riuscirei ad accettarla diversamente.
Ma la vita va avanti e chi lo sa cosa si è inventata Helen Fielding per riportare in auge il suo personaggio da 15 milioni di copie vendute in tutte le lingue.
Waiting for Bridget!
La canzone di Robbie Williams, colonna sonora di "Che pasticcio, Bridget Jones!"
Commenti
Posta un commento