Socievolmente soli...


Stamattina ho ascoltato per venti minuti una donna della mia età che parlava del suo parto cesareo gemellare.
Non era un'amica e non ero nemmeno in uno studio medico.
Ho semplicemente visto un video postato su uno dei blog che seguo e, nonostante non abbia figli e non stia per averne, mi sono fermata ad ascoltare le chiacchiere di quella donna che si rivolgeva a me, e a tutti i suoi utenti, come si fa con un'amica. 

Allora mi è venuto da pensare che, forse, nessuna sua amica, dal vivo, si era messa lì ad ascoltare quelle cose. Quando una ha appena partorito sono tutti attorno a dire che i figli fanno dimenticare qualsiasi dolore, etc... Ma forse è anche vero che lei non ha voluto raccontare a nessuno di "reale" quelle cose.
Del resto, io per prima, pur avendo amiche con figli e pur essendo sempre stata una buona ascoltatrice, non sono mai stata ammessa nella cerchia di quelli che possono ascoltare racconti del genere.

In realtà, la mia riflessione si è estesa al fatto che, pur essendo sempre più presenti sul web, siamo sempre meno presenti nella vita reale. Così tanto che una donna, per raccontare la sua esperienza di madre, deve fare un video e postarlo su Youtube, dove sconosciuti come me possono prestarle la giusta attenzione, magari commentando con qualcosa di diverso da "i figli fanno dimenticare qualsiasi dolore".

E allora cosa? direte voi.
Allora niente, però non mi venite a dire che vi sembra normale.

È normale che, invece di poter chiamare qualcuno per parlare, si registrino video in cui ci si rivolge al mondo intero, ma intanto si sta parlando da soli con la web cam?
È normale che si cerchino sempre più social network a cui iscriversi mentre non ci si vede mai per un caffè con nessuno in carne e ossa?
È normale che per gioire di una nascita o di una promozione lavorativa si debba ricevere la notifica da Instagram o da Linkedin?

È normale che anche io, per far sapere qualcosa a qualcuno, lo debba postare in giro per il web?!

La normalità è sopravvalutata, certo, ma io vi inviterei a fermarvi a riflettere un attimo.
Alla fine, che vi costa inviare o rispondere ad un messaggio qualsiasi da parte di un amico?
Niente, però lo stesso non lo facciamo.

Ma forse la verità è un'altra.
Sul web siamo tutti amici, tutti stretti nel nostro voler essere social e corretti a tutti i costi con tutti.

Nella vita vera, invece, è tutto diverso, molto diverso.

Commenti

  1. Usare internet non è per forza qualcosa di negativo, il problema è il modo in cui si usano questi strumenti: conosco persone che, per merito di facebook o youtube, sono riusciti a fare amicizia e, no, non mi riferisco al "solito amico virtuale", ma amici veri che si riuniscono in qualche bar o passano del tempo insieme per fare una passeggiata (abitano nella stessa città e senza internet probabilmente non avrebbero mai avuto la possibilità di approfondire il loro rapporto). Io stessa sono riuscita a superare, per quanto strano possa apparire, i miei problemi di socializzazione con persone conosciute su internet (e poi incontrate nella vita quotidiana, obv).
    Se usati bene, i social network hanno la possibilità di renderti più libero e anche più felice. Peccato che buona parte della gente non riesce a utilizzare questi mezzi per migliorare la propria qualità di vita.

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    1. Anche io sono convinta che i social network abbiano qualcosa di positivo, se usati nel modo giusto. Sono utili per conoscere e mantenere i contatti, ma non sono certo l'unico mezzo. Se da lì si parte per poi arrivare nella realtà, ben venga!

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