Giovedì gnocchi di Barbara Solinas


Chi è cresciuto a casa dei nonni, secondo me, ha dentro un universo che agli altri manca, o che, quanto meno, non ha le stesse sfumature.

La casa dei nonni è un mondo a parte rispetto alla casa dei genitori, per quanto questa possa essere confortevole e piena d'amore. 
A casa dei nonni ci sono regole che anche i genitori devono rispettare, così se la nonna per merenda ti prepara la fetta di pane con il pomodoro strofinato sopra, un filo d'olio e un pizzico di origano, tua mamma non può dire che ti rovini l'appetito per la cena.
A casa dei nonni ci sono angoli magici in cui non hai bisogno di giocattoli particolari e quelli tecnologici, poi, sono assolutamente fuori luogo: è in quegli angoli che l'immaginazione si nutre, si espande e rimane fertile per sempre, in grado di creare dal nulla qualsiasi cosa.
A casa dei nonni ci sono odori e sapori su cui modelleremo qualsiasi cosa sentiremo e assaggeremo dopo e mai e poi mai potremo dimenticarli, anche se qualche volta ci sembreranno sbiaditi.

Anche noi, come la protagonista di "Giovedì gnocchi. La ricetta del ricordo" di Barbara Solinas [Emma Books] cercheremo di imparare alla perfezione la ricetta della nonna perché ogni volta dal palato partono milioni di sensazioni e ricordi.
Gli adulti sanno solo far di conto o raccontare storie, che poi chissà se sono andate proprio così. Le donne però sanno anche preparare gli gnocchi, questo sì, hanno quaderni in carta di Firenze o rilegati in blu, in cui prendono nota, pesano ingredienti, rivelano trucchi. A volte ci mettono stelle, per aggiungere un ricordo in più.Così facendo tramandano non solo una ricetta, ma anche memorie, profumi e consuetudini che sopravvivranno alle nostre case. Cucinare è una forma di amore. Insegnarlo a chi amiamo ci rende immortali.
Questo racconto, scritto in prima persona, ci fa entrare nella casa dei nonni che, a ben guardare, è uguale un po' per tutti i nonni, coi libri e le riviste accumulate nello studio, le pentole e il tavolo per impastare in cucina e gli utensili messi nello stesso posto da quando riusciamo a ricordare. Così come anche i sapori e gli odori dei piatti della nonna sono sempre gli stessi, vuoi che siano gli gnocchi o il ragù, le sensazioni che si provano mentre si legge ci riportano a un passato che non abbiamo mai dimenticato e mai lo faremo.

La protagonista vive coi nonni un periodo della sua infanzia e poi una parte della sua vita adulta, quando, all'università, si trasferisce a vivere da loro. Sono gli anni degli attriti per definire la personalità, ma sono anche gli anni in cui il legame coi nonni diventa più forte, viscerale. Pian piano, l'io narrante prende coscienza del fatto che i nonni non sono solo nonni, ma anche persone, un uomo e una donna innamorati da una vita, con caratteri differenti e, ognuno a suo modo, forti. La nonna possiede lo sguardo di chi ha visto il passato e ha avuto diritto a guardare anche un po' del futuro e con quegli occhi accarezza la nipote, anche da lontano.

***fateci caso, quando le nonne vi guardano è sempre un po' come se vedessero qualcosa che voi non vedete***

Barbara Solinas è riuscita a trasmettermi la sensazione dolce e malinconica dei ricordi di un tempo felicissimo, il dolore sempre vivo eppure ovattato dalle cose di tutti i giorni della mancanza di quel bene - il bene dei nonni - che è grande quanto quello dei genitori ma più grande ancora perché da esso è scaturita la vita che ci ha dato il respiro.
"Giovedì gnocchi" è il racconto del ricordo, ma contiene la ricetta per i ricordi di ognuno di noi, per rispolverarli, rimpastarli e metterli in pentola con la maturità degli anni che sono seguiti e gustarli finalmente con la consapevolezza che sono belli - bellissimi! - come saranno solo i ricordi che non abbiamo ancora creato.

Commenti

  1. Io mi sono emozionata. Per chi scrive storie non c'è niente di più intimamente bello del sapere che la storia rivive negli altri, con ricordi, emozioni e sensazioni che cambiano da persona a persona.
    Grazie mille Ramona :) Barbara S.

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    1. Grazie a te, Barbara! Non vedo l'ora di leggerti ancora ^_^

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    2. ;)
      Se ti va leggi "Non avrai il mio shampoo", che ho pubblicato sempre con Emma.
      Buon fine settimana!

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