Donne che leggono di donne


Per la festa della donna, molti siti letterari si sono divertiti - voglio sperare che l'animo fosse questo - a consigliare libri scritti da donne, che parlano di donne o che sono di alcuni generi considerati prettamente femminili. 
Ho letto uno, due, cinque articoli più o meno simili, in cui il comune denominatore erano le donne e i loro sentimenti, che fossero l'autrice o la protagonista del libro consigliato poco importava.
Al che mi sono detta: ma dove sta scritto che io, da donna, devo leggere solo autrici donne, o libri che parlino di donne, o di argomenti ritenuti vicini al mondo delle donne?

Me lo sono chiesto da donna, ma più di tutto da lettrice onnivora e ossessiva e finora non ho trovato una risposta soddisfacente.
Che poi non è sbagliato il principio di far conoscere, nella giornata dedicata alle donne, figure femminili protagoniste di storie scritte magari da altre donne. 
Ho trovato solo molto semplicistico il principio secondo cui dovrebbe interessarci un solo genere.

Negli ultimi anni la letteratura rosa ha assunto sfumature femministe che hanno ridato orgoglio alle bistrattate lettrici che fino ad allora erano state ritenute di serie B.
Finalmente scrittrici e lettrici possono sfoderare le copertine dei loro libri preferiti e sentirsi fiere di se stesse e di quello che leggono al pari di quei lettori - e lettrici - che preferiscono i gialli, o i thriller o i saggi di interesse scientifico.

Che leggiate romanzi rosa, gialli, storici, thriller, saggi, poesie o trattati politici, siatene fieri.

La libertà di leggere quello che si vuole, secondo me, è quanto di più rosa e femminista ci possa essere e dovrebbe essere quello l'unico consiglio da dare alle donne nel giorno a loro dedicato.

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