Le coccole di dicembre

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L'odore della frittata di maccheroni.
La felpa calda e morbida.
Un momento di pura pigrizia.
Un abbraccio.
Un bacio dolce.
Un sorriso spontaneo.
Una coperta grande.
La penombra di una stanza.
L'attesa del tramonto.
Un pezzo di cioccolato fondente con scaglie di arancia candita.
Una tazza di tisana profumata.
La voglia di lasciare che le cose vadano come devono andare.
La promessa del tempo.
Il giuramento dell'amore.
La malinconia lenta pensando alle cose che sono passate.
La scintilla di speranza per le cose che arriveranno.
Un libro che intesse storie di parole e suoni.
La quiete tristezza di una solitudine risolta e felicemente accettata.

Quella carezza che è mancata tanto.
Quelle mura che sono sempre come le ricordavo.
Rientrare in quel profumo che solo casa tua ha.
Le luci di Natale sull'albero nel buio della stanza.
L'odore della pelle di mia figlia.
Il suono familiare delle chiavi quando rientra mio marito.
I dorsi dei libri sugli scaffali, i titoli li rimando a memoria, qualche storia anche.
Ritrovare quei ricordi d'infanzia e condividerli con mio fratello e mia sorella.
E gli abbracci...

Da qualche anno, l'odore della neve prima che cada e poi anche dopo.
La legna che arde nei camini.
La ricerca di quel calore che a volte è fuori e altre volte è dentro.
Il biancore dell'alba senza sole, che per timidezza diventa di un pallido rosa.
Il profilo netto delle montagne, di un blu violetto intagliato nel cielo.

Andate e ritorni di gioia e tristezza.
Le coccole di dicembre sono altalene di felicità.

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