Anteprima: L'uomo dei boschi di Pierric Bailly



L'uomo dei boschi
Pierric Bailly
Edizioni Clichy
In uscita il 22 maggio 

Un romanzo sulla morte. Uno dei più lucidi e indimenticabili romanzi sulla morte. Su chi resta, dopo la morte. Su cosa resta, dopo la morte. Su come si può convivere con l’idea della morte. Un romanzo su un figlio e su un padre, sui loro silenzi e il loro incontenibile amore, un amore mai detto. E anche un romanzo sulla natura, sull’umidità, sulle rocce, il muschio, le felci, gli alberi, i camosci, l’acqua che a volte è violenta e può uccidere. Gli insetti e le larve che divorano i cadaveri da dentro, trasformandoli in terra di nuovo. Un romanzo sul cadere e sulla voglia e il bisogno di ripartire. Un romanzo che è anche un’evocazione della campagna nel mondo veloce e spietato dei nostri tempi, che cambia, che si trasforma, che ci allontana gli uni dagli altri. È la storia di un tentativo di emancipazione, di un destino modesto, eppure anche integro e singolarissimo. È il ritratto di una generazione che sceglieva Leo Ferré per accompagnare un funerale, nella quale trovavano posto e dignità le persone pronte a lottare per la giustizia e l’eguaglianza, anche tra chi viveva a contatto ogni giorno con la terra e la sua cieca ferocia. L’uomo dei boschi è un libro che rimarrà a lungo nella testa e nel cuore di chi lo ha letto.


«L’uomo dei boschi rientra in quella narrativa di verità e di potenza sempre più rara. È una storia esistita di un padre e di un figlio. Ma è anche una rincorsa narrativa e sentimentale che non dà tregua al lettore. Carrère? Anche. Ma anche l’emozione di un legame familiare oltre l’intimità»
Marco Missiroli

«Mi capita di pensare a questa storia come a una specie di giallo, un poliziesco senza altro colpevole che la natura, la campagna, i boschi del Giura. Ma cerco soprattutto di crederci. Cerco di accettare che sia veramente successo, che non ho sognato quella settimana folle e drammatica, che malgrado il tenore romanzesco degli eventi, questi non appartengono al campo della finzione letteraria, ma proprio a quello della realtà»


Pierric Bailly nato a Champagnole nel 1982, Pierric Bailly ha vissuto a La Frasnée, poi ha traslocato a Lons-le-Saunier e poi a Poids-de-Fiole, quindi a Savagne, e nei suoi spostamenti ha studiato nelle scuole Aristide Briand, Rouget de L'Isle, Jean Michel e Paul Valéry. Dopo un periodo parigino ora vive a Grenoble.

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