Recensione: Il caso Tricot di Barbara Solinas


Al commissario Rosa Cipria capitano gialli da risolvere talmente ingarbugliati da avere sfumature nere, con striature rosso sangue.
Per forza, si potrebbe pensare, con quel nome!

"Il caso Tricot" di Barbara Solinas [Emma Books] ci presenta questo personaggio che ci riserva - e ci riserverà anche per altri capitoli della serie - belle sorprese, anche se non sempre a colori pastello come il suo nome.
Rosa Cipria si trova ad indagare su una serie di omicidi che hanno come collegamento una rosa tricot e un romanzo mai finito della defunta scrittrice Emma Lavriani.
Le vittime hanno come collegamento proprio la donna che è morta e che è la sola ad aver descritto così minuziosamente i delitti.

Nel corso di questa prima indagine, scopriamo che Rosa Cipria ha sempre detestato il suo nome - ma perché, poi?! - e che una brutta esperienza sul lavoro le ha lasciato dei traumi molto profondi. Se è per questo, scopriamo anche che il commissario, nel tempo libero, vende sexy toys...

Barbara Solinas intesse ottimamente un giallo dalle sfumature rosa (cipria!) che risulta del tutto credibile sia nell'intreccio noir che nelle parti più frizzanti.
Io, tra l'altro, mi sono affezionata a Rosa e alle sue sfumature e non mi sono fatta sfuggire l'occasione di leggere anche il nuovo capitolo della serie, "La conta delle teste". Adesso, però, spero di non dover aspettare tanto per ritrovare il commissario e tutti gli altri simpatici personaggi.

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