Recensione: L'amore di Maurizio Maggiani



«[...] l'amore ha costante bisogno di portare qualcosa che manca, di dare quello che non c'è».

Chi sa esattamente come è fatto l'amore? A chiederlo a mille persone, avremmo mille definizioni diverse. L'unica definizione che però conta è quella che daremo noi o che cercheremo di dare per tutta la vita.

"L'amore" di Maurizio Maggiani [Feltrinelli] percorre la giornata di un uomo che non avrà nome se non "lo sposo", una denominazione che ha senso solo perché esiste "la sposa", la sua compagna, la donna che, dopo lungo vivere, ha stretto le fila della vita accanto a lui.
Conosciamo le abitudini, i gesti, i piccoli rituali che dal risveglio e lungo tutta la giornata, fino alla sera, fanno parte della vita di questa coppia di innamorati che si ritrovano a letto, dove la sposa gli chiede un fatterello, una storia degli amori e delle vite passate dello sposo.
Senza abbandonarsi alle smancerie, l'amore è semplice in ogni sua manifestazione, così anche la cura dell'orto e la preparazione della cena, diventano pensieri che lo sposo rivolge alla sposa, in ogni momento della sua giornata.

«Non hanno mai pronunciato tra loro la parola amore, lo sposo ne è certissimo, l'amato non è l'amore».

La semplicità scarna della scrittura di Maggiani traccia le linee di una storia come ce ne sono tante, tantissime, potrebbe essere la storia di ognuno di noi. Le descrizioni minuziose rendono lentissimo il ritmo della narrazione e, in alcuni tratti, diventa difficile il proseguimento della lettura.

Non posso dire che questo libro non mi sia piaciuto, perché veicola dei sentimenti grandi nella loro essenzialità e la storia dello sposo è quella di un uomo che ha attraversato tutti i cambiamenti avvenuti in Italia dal dopoguerra ad oggi, un uomo che non ha mai smesso di imparare e di reinventarsi a secondo delle esigenze della sua vita e dell'epoca in cui si trovava a vivere.
Però le parti lentissime mi hanno scoraggiato, benché la mole del libro - 197 pagine - non sia quella di un mattone insuperabile. Quello che mi ha convinto a proseguire nella lettura è stata la purezza dei sentimenti descritti, la genuinità della scrittura di Maggiani e la volontà di arrivare all'ultima pagina per sapere come andava a finire la storia. Ma chi può dire con sicurezza come va a finire un amore?

«Il fatto è che ci ho messo un bel po' a imparare a dire ti amo. Ci sono stati degli allenamenti, lunghi e penosi allenamenti in verità. Ti amo, provare un po' a dirlo ad alta voce se viene subito, così. Ti amo ti amo ti amo».

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