Recensione: Cattiva di Rossella Milone



«Passiamo ore così, a fissarci e a non sapere che fare. Mi viene da dirle, Ma che vuoi da me. Io non ti merito. E lei mi guarda. Perché sa che in questo modo la merito, 
anche se non sa come dirmelo.»

Se avessi letto "Cattiva" di Rossella Milone [Einaudi] prima di diventare madre, probabilmente mi avrebbe fatto venire un'ansia irreparabile, non sarei riuscita a immedesimarmi nel peso che a volte Emilia, la protagonista, sente premerle sul cuore.
Se lo avessi letto subito dopo aver partorito, sono sicura che avrei pianto dalla prima all'ultima pagina, tanto è vero, sincero e doloroso il punto di vista di questa mamma che, da due mesi, accudisce, ama e lotta con una figlia che è la sua vita e che la sua vita l'ha completamente rivoluzionata, sconvolta, rivoltata nel suo essere essenziale.

«Ora devi stare così, incasinata, poi ti acquieti.»

Fortunatamente credo molto nel potere dei libri, che sanno arrivare quando intuiscono che il momento è quello giusto, che non potrebbe esserci altro attimo più perfetto di questo per presentarsi nella mia vita e dirmi qualcosa per cui ho sempre cercato le parole.
"Cattiva" fa questo, decifra le parole che l'amore, il dolore del parto, gli ormoni, tutto quello che c'è attorno alla nascita di un figlio, non riescono incanalare in una lingua comprensibile al resto del mondo.

Con una linguaggio a volte crudo, a volte delicato, Rossella Milone riesce nell'impresa pressoché impossibile di raccontare la vera voce di una donna a pochi mesi dal parto, subito dopo che da parte di una coppia è diventata parte di un nucleo genitoriale che non ha ancora un equilibro ben definito.
La protagonista cerca delle risposte a domande che, almeno una volta, credo che abbiano abitato la testa di tutte le neo mamme, ma risposte non ce ne sono: a quasi due anni da quei delicati momenti, posso dirlo con assoluta certezza, che un manuale non esiste e quelli che esistono vogliono raccontarvi solo stronzate.
Imparare il "mestiere" di mamma è qualcosa che va oltre ogni preparazione e che come unico requisito richiede solo ed esclusivamente l'amore.

«Una voce da corvo dentro di me [...] mi sta dicendo che le madri e i padri posseggono millenni di esperienza alle spalle, ma nessuno in tutta l'evoluzione umana è mai diventato un genitore perfetto. L'esperienza al genitore insegna solo una cosa: non sapere, perché è lì che risiede la salvezza del figlio.»

Leggete "Cattiva" se siete una mamma che si giudica continuamente e duramente, ma leggetelo anche se volete semplicemente sbirciare da una finestra un momento intimo di una famiglia appena nata.

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