Recensione: Due cuori in affitto di Felicia Kingsley



Un buon romance deve farmi partire (con la testa!) per altri luoghi, deve farmi immaginare cose e persone, deve farmi sognare.
Con "Due cuori in affitto" di Felicia Kingsley [Newton Compton editori] ho sognato in pieno stile Hollywood, anche se ci troviamo in una spettacolare villa negli Hamptons.
Ed è proprio la villa a innescare l'intreccio della storia: viene, infatti, contesa tra Summer e George e Blake e Cheyenne, entrambe le coppie convinte che i proprietari abbiano invitato solo ed esclusivamente loro per trascorrervi le vacanze estive.
In realtà hanno entrambe ragione perché gli esosi proprietari, presi da un insanabile conflitto matrimoniale, hanno invitato ognuno i propri amici. Cosa fare? Soprattutto perché è fin da subito evidente che tra i quattro non c'è nessun punto di incontro e la convivenza si prospetta come una partita a scacchi in cui ognuno cerca di conquistare più spazio possibile.

Il caso vuole che sia Cheyenne che George si allontanino per motivi di lavoro e la patata bollente della convivenza forzata passa a Summer e Blake.
Summer Hale è una sceneggiatrice alle prime armi che cerca di farsi spazio nella giungla delle serie tv californiane, dedita allo yoga all'alba e al cibo salutare, mentre Blake Averyè uno scrittore affermato, il tipo da milioni di copie vendute e una vita senza regole, con colazioni a base di bloody Mary e sigarette e uno sfrontato senso dell'umorismo. Dopo le prime scintille di nervosismo, i due continuano a sprizzare elettricità ma di tutt'altra natura...

«Tu sei una brava ragazza. Però una brava ragazza che non vede l'ora di diventare cattiva. Una di quelle che si è sempre comportata bene ma che sotto sotto sa che per una notte non c'è niente di male a perdere il controllo.»

Dopo avermi conquistato con "Matrimonio di convenienza", "Stronze si nasce" e "Una Cenerentola a Manhattan", con "Due cuori in affitto" Felicia Kingsley conferma il suo posto tra le mie scrittrici di romance preferite. La sua ironia non è mai banale, le storie mantengono il ritmo frizzante dalla prima all'ultima pagina e i personaggi sono delineati talmente bene da vederli uscire fuori dalle pagine e da mancarvi, una volta finito il libro. Come succede a me adesso, in attesa di leggere nuove storie della Kingsley.

«Il mio cuore è in affitto: nessuna stabilità, nessuna certezza, nessun progetto a lungo termine, nessun posto da chiamare casa.»




[libro omaggio della casa editrice]


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