Recensione: Tu sei parte di me di AA.VV



Amiche, complici, nemiche o rivali, ma sempre madri e figlie.

Tra la mamma e i figli esiste un legame che va oltre la logica. Non ne sono mai stata così consapevole come quando sono diventata madre anche io.
Con le figlie, poi, si crea un ulteriore connessione che, spesso, non ha bisogno di parole. Con mia figlia, giorno dopo giorno, senza cadere nella retorica, stiamo costruendo una rete di significati e interdipendenze che diventa sempre più complessa. È un processo naturale, credo.

Nella raccolta di racconti "Tu sei parte di me" [Garzanti], sette autrici si confrontano sui temi della maternità e dell'essere figlie. Federica Bosco, Cristina Caboni, Valentina D'Urbano, Evita Greco, Clara Sánchez, Carmela Scotti e Simona Sparaco mettono a nudo sentimenti, conflitti, paure e dolori legati a questo rapporto viscerale.

Cara pensò al rumore che avrebbero fatto quei piedi sul pavimento della loro nuova casa e pensò che il rumore che fanno i piedi dei bambini sul pavimento fosse il rumore che fa la felicità.

È stato bello passare da un racconto all'altro, leggendo gli stili diversi, ascoltando le voci di queste autrici che hanno raccontato le mille sfumature dell'amore tra madre e figlia.
Ho particolarmente apprezzato "La diva" di Federica Bosco, con la sua ironia quasi comica, mentre "Adua" di Carmela Scotti mi ha spezzato il cuore, senza rimedio. La delicata poesia di "Siamo noi la nostra casa" di Evita Greco è stato un balsamo sulle ferite lasciate da "Fame" di Valentina D'Urbano.

Quanto può essere grande l'amore di una mamma? E quanto è profondo l'abisso della sua mancanza?
Questi sette racconti mostrano diverse facce di una stessa medaglia. Da leggere, sia che siate madri sia che vi sentiate ancora figlie.

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