Recensione: Prima regola: non innamorarsi di Felicia Kingsley


«Ecco la nostra nuova prima regola: non innamorarsi.»
Due ladri possono rubare di tutto, ma hanno cura di tener ben chiuso in cassaforte il cuore!
Potrebbe essere questo l'assioma alla base dell'ultimo romance firmato Felicia Kingsley, "Prima regola: non innamorarsi" [Newton Compton editori].
Felicia ha abituato i suoi lettori a romanzi che hanno ben più da raccontare che una storia d'amore a lieto fine, e anche stavolta non ha deluso le aspettative.

Nick Montecristo è un ladro professionista che ha fatto del suo lavoro una missione: cercare, trovare e rubare oggetti d'arte e di cultura ritenuti leggendari. È bello, ha un quoziente intellettivo superiore alla media e ha la mano talmente leggera che lo chiamano "il chirurgo".
«Un uomo bello è una cosa, un uomo bello e che sa usare i congiuntivi è un'arma di seduzione di massa.»
Quando viene convocato da un nobile inglese, noto per le sue richieste eccentriche e per i compensi stellari, accetta di volare a Londra dalla Costa Azzurra per lanciarsi in una nuova avventura. Fin dal posto in aereo, però, qualcosa non gli torna: la sua vicina di poltrona in business è strana, bellissima ma strana, ha qualcosa che stona al suo occhio attento. Purtroppo, per quanto il suo occhio possa essere attento, niente può di fronte alle agili dita di Silvye Coreau detta "la gazza ladra" che, con un battito di ciglia, lo alleggerisce del suo preziosissimo orologio.
Quando poi si ritrova proprio Silvye come compagna di missione per recuperare il mitico diario di Giacomo Casanova, Nick è consapevole che le sue regole non funzioneranno e che dovrà mettere in gioco non solo le sue abilità di ladro, ma tutto il suo cuore.
«Che tipo di uomo sarei?»
«Uno di quelli belli e stronzi.»
«Sul serio? Hai appena detto che mi trovi bello?»
«Ho detto anche che ti trovo stronzo.»
In "Prima regola: non innamorarsi" la trama puramente romance si sposa all'intrigo storico con uno stile che richiama vagamente Dan Brown: ho apprezzato l'intreccio delle vicende che si svolgono senza sbavature evidenti tra presente e passato, tra le calli di Venezia e i palazzi nobiliari.
Non mi è sembrato mai fuori luogo il richiamo storico, né poco credibili le spiegazioni fornite dai vari personaggi riguardo all'esistenza e al ritrovamento del diario del libertino veneziano. Anzi, mi è sembrato perfettamente calzante che fosse Casanova il nume tutelare di una storia d'amore tra ladri.

Il vero punto di forza di Felicia Kingsley - qui come in altri suoi romanzi - sono i dialoghi: brillanti e spiritosi, permettono che il tono della storia si mantenga frizzante e intelligente anche nei passaggi dove si parla di leggende e vicende storiche.
«Non sapresti gestirmi neanche se ti dessero il libretto delle istruzioni.»
Fin dalle prime pagine, mi sono resa conto di non trovarmi tra le mani la commedia romantica a cui Felicia Kingsley ci ha abituati, perché l'elemento mistery costituisce una novità nella produzione di una delle più apprezzate autrici italiane. Inoltre, Kingsley non rinuncia a omaggiare con delle citazioni alcuni dei più bei film della storia del cinema: impossibile non cogliere la citazione a "Caccia al ladro" con Cary Grant e Grace Kelly, così come quella a "The Blues Brothers" e a "Frankenstein Junior" nonché il gondoliere canterino di "Venezia, la luna e tu" di Alberto Sordi.
«Non mi piacciono le cose facili e tu, Nick, sei una sfida.»
Arrivati all'ultima pagina, si ha la sicurezza che per Nick e Silvye le avventure non sono finite e, chissà, se una nuova storia li dovesse coinvolgere per farci sapere in quale parte del mondo stanno vivendo di arte e di amore, non ci dispiacerebbe affatto.

"Prima regola: non innamorarsi" è un romanzo che mette d'accordo tutti, gli amanti del romance e chi vuole anche un po' di avventura e vi sfido a dire che non sia esattamente questa la quadratura del cerchio che cercavate.
«Prendi tutto quello che vuoi.»

«Mai dire questa frase a un ladro.»


[libro omaggio della casa editrice]

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