Post-letter di gennaio


«Sul futuro, vago e incerto, si possono fare un'infinità di piani interessanti, meglio ancora se azzardati e improbabili, tanto niente corrisponderà alle nostre elucubrazioni, ma almeno avremo avuto il piacere di progettare.» 
Agatha Christie

Il nuovo anno è iniziato da più o meno un mese e sono sempre convinta che i buoni propositi e i progetti non servano a molto, almeno per quanto mi riguarda.
Il progetto di creare una newsletter, dopo averlo rimandato per tutto l'anno scorso, è approdato alla fine nella forma di un post - questo! - che non ha bisogno di iscrizioni e non succede niente se viene letto anche dopo.
Perché, ho pensato, in fondo chi se ne frega dei fatti miei, di quello che voglio raccontare in una mail che a cadenza auspicabilmente regolare gli arriva nella casella di posta?! E dovrebbe anche metterci lo sforzo di iscriversi!

E insomma, piena di questi bei pensieri ho creato un post-letter, un post che è anche una newsletter (ma senza iscrizione, per carità!) e che è anche post nel senso di dopo, cioè che parla del mese appena trascorso.
Macchinoso, dite? Vediamo.


Il mio gennaio è volato, non riesco ancora a rendermi conto del come e del perché.
Ho festeggiato per la prima volta il capodanno a Losanna con mio marito e mia figlia e, al di là di tutte le immaginazioni funeste, è stata una giornata tranquilla e divertente, che è passata nel più completo relax. Sarà stata per l'atmosfera di festa fornita dalle decorazioni natalizie e dalla neve, o per il fatto che Giulia ha mantenuto costante l'eccitazione che l'accompagna dall'attesa e l'arrivo di Babbo Natale, oppure non mi sento di escludere che il merito sia stato anche di una buona fornitura di champagne, ma le feste sono passate serenamente e, anche se immancabilmente c'è stata qualche malinconia, siamo tutti riusciti a viverla senza drammi.


A dicembre mi sono dedicata a letture tematiche natalizie e mi è piaciuto molto. A ben guardare, però, quello che mi è piaciuto di più è stato non dover rispettare i calendari di uscite, le recensioni che dovrebbero arrivare sempre prima degli altri, le foto su Instagram messe all'orario giusto - che vai a capire poi qual è -, gli arrivi, gli spacchettamenti... Diciamo che per un breve periodo è stato bello far finta di non vedere niente.
Forte di questo benessere, ho iniziato gennaio con la ferma volontà di dedicarmi a un libro solo, ben scelto, e a non iniziarne altri fin quando non lo avessi finito. Ora come ora non so ancora se la scelta è stata giusta, ma quel che è stato è stato.

Foto tratte dalla pagina Instagram del blog, Leggimi nel pensiero blog.

Ho iniziato l'anno di letture con "La donna degli alberi" di Lorenzo Marone ed è stata una lunga passeggiata nel bosco. 
Ho terminato "Harvey" di Emma Cline, il racconto di come sarebbe potuta andare la giornata precedente un'importante sentenza.
Mi sono, poi, dedicata a un feel good book, un libro che non vuole insegnare ma dare semplicemente benessere con una storia leggera e frizzante: "Per ricominciare guarda tra le pagine di un libro" di Ali Berg e Michelle Kalus.
Da qualche tempo avevo voglia di leggere "Gli autunnali" di Luca Ricci e finalmente mi sono immersa in questa storia strana eppure coinvolgente.
Per chiudere il mese, ho lasciato che una storia d'amore mi donasse qualche momento di puro relax: ho letto in anteprima il nuovo romance di Anna Premoli, "Tutto a posto tranne l'amore".

Non è andata male, mi pare.

Ci leggiamo agli inizi di marzo per la post-letter di febbraio.

Buona lettura!

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