Post-letter di febbraio


«Dammi la mano, febbraio, proviamo a saltare subito alle conclusioni di questo inverno.»
Fabrizio Caramagna

Febbraio è corto e, se prende la giusta piega, può essere fertile come un mese di lunghezza regolare.
Il mio è stato freddo, nevoso, con temperature di molti gradi sotto lo zero e non c'è stato un raggio di sole nemmeno a pagarlo, ma poi a un certo punto è sembrato dimenticarsi di se stesso.
Ed è stato allora che mi ha fregato.

Dopo settimane di grigiore e freddo, al primo raggio di sole con un po' di calore più convincente mi sono scoperta e il raffreddore si è avventato su di me, banchettando golosamente con le mie mucose nasali - bleah! - e rendendomi quasi afona. Fossero stati quei bei tempi in cui i raffreddori erano solo e fieramente se stessi, me lo sarei anche goduto con cocktail di paracetamolo e tisane. Ma viviamo in un'epoca in cui i virus letali girano travestiti da streptococchi e allora, via di ansia, test e visite mediche.
Il raffreddore si è rivelato fortunatamente per la sua natura stagionale, ma che trepidazione, signora mia!

Foto tratte dalla pagina Instagram del blog, Leggimi nel pensiero blog.


Nelle notti insonni dovute al naso chiuso e alla preoccupazione, ho avuto modo di leggere diversi libri che, ognuno a modo suo, mi hanno regalato momenti di sollievo.

A gennaio è uscito per Garzanti il secondo libro di Toshikazu Kawaguchi, "Basta un caffè per essere felici". Copertina stupenda, trama delicata ed evocativa, ma prima di leggerlo ho voluto recuperare "Finché il caffè è caldo", bestseller e fenomeno letterario esploso lo scorso anno e che ha fatto conoscere l'autore giapponese in tutto il mondo. I due libri non sono davvero collegati tra loro, pur condividendo una certa atmosfera, ma mi è servito per conoscere lo stile di Kawaguchi e, sebbene in alcuni momenti ho avuto delle perplessità, credo che leggerò anche il secondo (leggi: feed-good book).

Dopo cinque anni di vuoto, è tornato Don DeLillo con "Il silenzio" [Einaudi], poco più di cento pagine di buio che riflette le paure e gli abissi in cui ci troveremmo scaraventati se, di punto in bianco, non avessimo più alcuna connessione col mondo.

Inutile negarlo: mi faccio incantare dalle copertine belle o, quanto meno, particolari. Mi è successo così con "Saponi" di Elena Ghiretti [Fandango] e la sua spumeggiante cover rosa: avrei voluto trovarci la stessa brillante leggerezza delle bolle di sapone - e in alcune pagine è stato così - ma poi qualcosa mi è sembrato sfumare nel grigio.

Riflettendoci, col raffreddore fastidioso e angosciante, l'unica cosa che volevo era stare a casa, anche letterariamente, così ho recuperato l'unico libro di Marco Marsullo che ancora non avevo letto, "I miei genitori non hanno figli"* [Einaudi].
Mi ha fatto ridere, alleviandomi un po' l'ansia; mi ha fatto piangere, facendomi soffiare ancora più rumorosamente il naso; mi ha dato sempre la solita sensazione di incontrare un amico che ha una storia da raccontarti e poi, alla fine, quando se ne va, ti manca lui e pure la sua storia.
Marsullo ha da poco annunciato di aver cambiato editore - da Einaudi a Feltrinelli - e spero di non dover aspettare ancora tanto prima di incontrare di nuovo il mio amico e le storie che sa raccontarmi.



Ho partecipato alla mia prima diretta su Instagram!
Non era una cosa che avevo finora considerato, poi Francesca di Beyond the Booking-Glass mi ha invitato a parlare con lei del mio amato Paul Auster nell'ambito di un progetto che si chiama #compleannidautore2021: il 3 febbraio è stato il compleanno di Auster e per festeggiarlo abbiamo parlato di lui e di tutta la sua opera. 
Confesso di essere stata un po' agitata, prima di iniziare, ma poi è andato tutto benissimo: ho conosciuto Francesca a Più libri Più liberi nel 2019 e, ritrovarla in video, parlare con lei a voce - per messaggio parliamo spesso - è stato bello come ritrovare un'amica. La nostra chiacchierata letteraria è stata interessante anche grazie alle domande mirate di Francesca e, a dirla tutta, avrei continuato per altre 3 ore! Da rifare, assolutamente!

Ho scritto meno recensioni di quante avrei voluto per non accumulare troppi post, ma cerco di non forzarmi troppo, né nella lettura né nella scrittura, perché ci vuole davvero pochissimo nel trasformare una passione che regala benessere in un obbligo opprimente.

Marzo è entrato portando con sé profumi e voglia di fare.
Respirate.
Leggete.
Vivete.

Ci vediamo il mese prossimo.

Buona lettura!


* I titoli senza link non sono stati ancora recensiti, saranno integrati appena pubblicata la recensione sul blog.

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