Recensione: L'ultimo volo di Julie Clark


«Questo è il problema con i desideri; uno tira l'altro. Desideri sempre più grandi. Tornare indietro nel tempo, con un nodo dopo l'altro da sciogliere, senza notare mai quanto ti imprigionano fino a quando non ti trascinano giù.»

Se aveste la possibilità di cancellare una serie di sfortunati eventi nel passato e ripartire da zero, lo fareste?  Se sì, in che modo?
Se lo chiede anche Claire Cook, una delle due protagoniste di "L'ultimo volo" di Julie Clark [Astoria] e trova una intricata, quanto soddisfacente, risposta.

Il romanzo si apre con la consapevolezza che sta per accadere qualcosa di grosso: già dal prologo sappiamo che è il giorno del disastro aereo. Non sappiamo chi sarà su quell'aereo, non sappiamo se la voce in prima persona che si aggira per il terminal del JFK è la stessa voce di Claire Cook, la moglie del filantropo e milionario Rory Cook, o di qualcun altro.
Ben presto Claire stessa racconta di voler scappare dalla gabbia dorata in cui il marito l'ha intrappolata, incatenata a impegni e apparenze, sul filo di un sottilissimo equilibrio che vacilla per un nonnulla scatenando una violenza incontenibile. Claire ha deciso di scappare, di sparire da una vita che non è sua e di ricostruirsi una speranza di futuro altrove, con un altro nome.
Il suo piano è perfetto: dopo un evento a Detroit, a cui parteciperà da sola in rappresentanza della Fondazione Cook, Claire sparirà. Ha documenti falsi praticamente perfetti, ha un programma preciso in cui muoversi e ha un'amica disposta a tutto per salvarla.

Per un caso fortuito, i programmi di Claire saltano e, quando all'aeroporto una sconosciuta le racconta la  vita da cui sta ugualmente scappando, la donna improvvisa uno scambio di biglietti approfittando della confusione all'imbarco. È così che Claire si trova nella casa e nella vita di Eva James, senza rendersi conto che è passata da un baratro all'altro e senza sapere che di lì a poco un disastro aereo scompiglierà ulteriormente le carte.

«In questo mondo denaro e potere equivalgono all'immunità.»

L'alternanza della voce di Claire e di Eva ci permette di conoscere due vite che, per quanto diverse, si assomigliano: tutte e due senza famiglia, una per averla persa e l'altra perché non l'ha mai conosciuta, le due donne lottano contro la violenza che le sottomette attraverso gli uomini che conoscono. Claire subisce colpi e angherie da parte del marito, l'unica persona che credeva di poter amare, mentre Eva viene tradita dall'unico uomo che le ha mai dimostrato di volere lei e nessun altro. Entrambe perdono il loro vero io - Claire ama l'arte e lavorava in una galleria, Eva è un genio in chimica - per credere alla promessa di una futura felicità. Una scommessa che si rivelerà perdente sotto tutti i punti di vista.

Già dopo pochi capitoli, ci troviamo immersi in un thriller di cui non si riesce a immaginare l'epilogo. Eva e Claire riusciranno a realizzare i loro sogni o la violenza sarà più forte di tutto?
A ogni cambio di narrazione è fortissima la tentazione di accelerare la lettura per sapere prima possibile se le due donne scapperanno dai loro aguzzini.

«Eva sapeva cosa significasse avere qualcosa a portata di mano che poi le veniva strappato. Un dolore simile porta una persona alla disperazione, un impulso così forte che impedisce di vedere tutti i modi in cui le cose potrebbero andare storte.»

"L'ultimo volo" è un thriller ben costruito, che tiene alta la tensione fino alla fine. L'intreccio è credibile e anche gli elementi che potrebbero far sorgere qualche perplessità - come è possibile che due persone si scambino i biglietti in fase di imbarco -, vengono poi spiegati in maniera del tutto accettabile.

Durante la lettura, mentre il ritmo diventava vorticoso, non ho potuto fare a meno di immaginare un film tratto da questo romanzo: i personaggi di Claire e Eva sono ritratti ideali per essere trasposti sul grande schermo, così come le loro vicende.
I toni della fiction non riescono a sopraffare la gravità della violenza - fisica e psicologica - che le due donne subiscono, ma come un balsamo arriva anche la solidarietà femminile, quella specie di magia che tutto rende possibile e che si manifesta quando meno ce lo aspettiamo. 

"L'ultimo volo" è il racconto della forza di credere nella speranza dove nessuno riuscirebbe a vederne ed è la cronaca di quanti modi la vita può escogitare per buttare giù la forza delle donne e di quante maniere ancora avranno queste per dimostrare di essere più forti di qualsiasi cosa.



[libro omaggio della casa editrice]

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