Post-letter di agosto


«Non c'è mese in tutto l'anno in cui la natura si adorni di più bella veste come nel mese d'agosto.»
Charles Dickens

Se la nostalgia delle estati passate avesse un momento per ripresentarsi, sarebbe agosto.
Fa sempre troppo o troppo poco caldo rispetto al ricordo di quelle estati passate interamente a farsi seccare il sale sulla pelle diventata color cuoio.
Il cielo non è più di quell'azzurro brillante come quelle mattinate passate a lasciarsi galleggiare, alla deriva, senz'altra preoccupazione se non quella di scegliere il gusto del ghiacciolo da comprare quando risalivamo dalla spiaggia.

Sarà l'età, sarà che sono lontana, ma ad agosto ritorna tutto a galla, lentamente, e si sovrappone ai ricordi che creo nel presente.
Eppure, non sento la malinconia, o meglio, non troppo, mentre cerco di decidermi se il colore del cielo che si riflette nel lago, in una giornata di sole e piscina, l'ho mai visto o è del tutto inedito.

Agosto, quest'anno, ha assunto un sapore diverso perché è il mese del rientro a scuola per mia figlia.
Quest'anno Giulia inizia la scuola materna pubblica, dopo due anni di asilo nido privato, e la consapevolezza che sta crescendo mi ha colpita a ondate, soprattutto sul finire del mese.
Sia ben chiaro, quella preoccupata sono solo io, come se fossi io a dover incontrare compagni nuovi e nuovi insegnanti, quando in realtà Giulia è arrivata, si è guardata attorno ed è diventato tutto esattamente come dovrebbe essere: semplice e naturale.

Tra un ricordo del passato e una preoccupazione per il futuro, ho cercato le mie solite distrazioni - libri e serie - e sembrano aver funzionato più del solito perché abbiamo finalmente finito la quarta stagione di The Crown. Avevamo iniziato la serie tantissimo tempo fa per poi metterla in pausa: da quando l'abbiamo ripresa, qualche mese fa, è stata la soluzione a molte serate in cui la stanchezza era troppa anche per mettersi a fare zapping. Naturalmente, adesso aspettiamo la quinta stagione, col cambio degli attori e un po' mi dispiacerà lasciare la bravissima Olivia Colman.

Sul fronte Disney +, non c'è stata possibilità di scampo e aspettare la nuova puntata settimanale di What if...? ci permette di fare delle ipotesi a volte anche molto fantasiose [senza nominare gli spoiler che, ovviamente, mio marito va cercando in rete...].

E i libri?
Per una congiunzione astrale sconosciuta, ho letto molto più di quanto ho fatto negli ultimi mesi. Finivo un libro e subito ne iniziavo un altro. Non c'era nessuno che mi correva dietro, ma ho sentito il bisogno di farmi riempire gli occhi di parole e di storie.
A perdita di tempo, a inizio anno avevo stilato una lista di titoli a tema estate ed è stata proprio quella lista che mi ha permesso di sapere sempre cosa leggere.

Ho iniziato con "Gli estivi" di Luca Ricci, il ritratto di una generazione e di un desiderio frustrato.
Sto felicemente proseguendo con la serie dei Bridgerton, arrivando al capitolo 3, "La proposta di un gentiluomo".
Un giallo tutto italiano, "Ferragosto" di Enrico Franceschini mi ha riportato sulla spiaggia a fine estate, con quell'aria un po' triste dei primi temporali in arrivo.
La narrativa giapponese sta conquistando sempre più un posto nelle mie preferenze, così ho recuperato quello che è un po' diventato un classico: "Un'estate con la Strega dell'Ovest" di Kaho Nashiki.
D'estate il giallo è un genere molto gettonato e io non mi sottraggo alle statistiche: ho letto "La ragazzina ragno", il nuovo romanzo di Letizia Vicidomini con un'indagine ambientata a Napoli.
Da tempo immemore avevo nel kindle "Due sirene in un bicchiere" di Federica Brunini, ma credo fermamente che i libri ci chiamino quando è il momento giusto. Il momento giusto era questo: l'ho letto, ho pianto, l'ho amato.
E per finire, un classico senza tempo: "La panne" di Friedrich Dürrenmatt ed è stato un colpo al cuore. Geniale!

Non un libro che mi abbia deluso, sono stata molto fortunata.

Settembre è iniziato un po' a rilento, per terminare alcune letture che avevo iniziato ad agosto, ma non me ne cruccio: ci sono mesi dove i libri si incatenano bene, altri in cui per tenerli vicini bisogna faticare un po', ma non è questo il bello di poter sempre scegliere liberamente?

Ci vediamo presto!
Buona lettura!

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