«La morte arriva per tutti, inesorabile.
Arriva come un treno, solo non conosciamo l'ora precisa in cui passerà dalla nostra stazione.
La morte arriva veloce come il vento.
Arriva e travolge chi muore e chi rimane vivo.»
Un ragno tesse la sua fittissima tela in cui tiene imprigionate le sue vittime, in attesa di soddisfare la propria fame. Eppure, per quanto possa essere feroce e spaventoso, basta poco, pochissimo, a liberarsene. A liberarsi.
"La ragazzina ragno" è il titolo dell'ultimo giallo firmato da Letizia Vicidomini [Mursia] e nella fitta rete di segreti ci finiscono un po' tutti quelli che circondano la protagonista.
Maya ha sedici anni e un carattere complicato: è dispotica, prepotente, ordina e dispone come meglio crede per ottenere quello che vuole. Potrebbe essere solo un'adolescente difficile, se non fosse che la sua brama di potere la porta a gestire un giro di traffici poco leciti col suo fidanzato e le sue amiche di scuola.
Quando Maya viene trovata morta nella vasca di casa sua, né i suoi genitori né suo fratello riescono a capire chi possa essere entrato e aver reciso una vita così giovane.
Per una serie di coincidenze, Andrea Martino, ex commissario in pensione, viene in contatto con l'indagine e, a causa del suo innato senso della giustizia, si mette a fare domande in giro.
È attraverso l'occhio di Andrea che conosciamo le relazioni di quelli che sono rimasti a piangere la vittima, la sua famiglia, il fidanzato, le amiche e, pian piano, ci rendiamo conto che in effetti la ragnatela di traffici attorno alla ragazza è più fitta di quello che avevamo immaginato all'inizio.
L'ambientazione napoletana offre ulteriori occasioni di scavare nel tessuto sociale, nelle ambizioni e nei sogni di giovani che, con ogni mezzo a disposizione, si aggrappano alla realtà e tentano di piegarla ai propri desideri.
Letizia Vicidomini descrive molto bene la situazione di una famiglia umile, che stenta ad arrivare a fine mese, ma che per dare un futuro migliore ai figli, mette su casa in un quartiere al di sopra delle proprie possibilità, sia economiche che sociali: la contraddizione di Napoli sta anche nella bellezza dei quartieri nuovi, più in alto rispetto al centro storico, con pretese di benessere, ma tale bellezza spesso non riesce a elevare ugualmente gli animi di chi ci vive.
Confesso che è stata proprio la voglia di tornare a girare per le strade di Napoli che mi ha spinto a leggere questo libro e mi sono lasciata accompagnare piacevolmente dall'ex commissario durante le sue indagini, mi è piaciuto seguire i suoi ragionamenti e le sue intuizioni.
"La ragazzina ragno" ha il pregio di essere composto da capitoli brevi, che accelerano il ritmo della lettura e permettono di non spezzare la tensione nei passaggi cruciali.
È stata una piccola sorpresa, una lettura piacevole che mi sento di consigliare a chi ama i gialli e a chi ama Napoli.
[libro omaggio della casa editrice]
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