Post-letter di settembre

 


«A me è maggio che mi rovina e anche settembre, queste due sentinelle dell'estate:
promessa e nostalgia.»
Patrizia Cavalli

Settembre è sempre stato per me il capodanno, il mio compleanno e l'inizio della scuola.
Poi è arrivata l'età adulta, le candeline sulla torta sono diventate (quasi) un incendio e l'inizio ha smesso di essere scandito dal suono della campanella.
Eppure.
Eppure resta quella luce diversa del mattino, quel profumo di foglie umide, la voglia di dare fiducia al nuovo che inizia.

Questo settembre è volato come se avesse fretta di lasciarmi, come se non sopportasse di addormentarsi e svegliarsi con me e la mia ossessione di auscultare ogni battito dell'autunno che stava arrivando.
Quasi non mi sono resa conto dei giorni che passavano, eppure ho fatto tantissime cose (lo giuro, vostro onore!). O, almeno, credo di averle fatte.

Ho cercato di scandire il tempo guardando puntate su puntate di serie tv, ho concesso possibilità a film mai visti e guardato per la millesima volta dei cult della mia formazione.
Lo sliding door firmato Marvel, "What if", ha rappresentato l'intrattenimento perfetto di diverse serate passate immaginando cosa sarebbe successo se.
Da amante dei gialli, non potevo lasciarmi scappare "Only Murders in the Building", la serie che riporta sullo schermo la coppia Steve Martin/Martin Short alle prese con la risoluzione di un caso di omicidio in un lussuoso condominio newyorkese.
Per fare un tuffo nel passato, ho guardato "He's all that", il remake del cult anni '90 "She's all that" (arrivato in Italia col titolo Kiss me): carino, azzeccata la traduzione del senso di esclusione e popolarità che oggi passa attraverso i social.
Ho iniziato una serie già passata in tv e appena approdata su Netflix, "Superstore", con America Ferrera e Ben Feldman: dopo aver fatto una maratona con la prima stagione - gli episodi durano in media 20 minuti -, sono andata avanti, ormai conquistata dallo staff del supermercato e assuefatta alle risate che immancabilmente mi ispirano.


Ho letto libri belli, tutti, e ogni volta mi sono sorpresa della mia fortuna.
Dai gialli - "Con l'arte e con l'inganno" di Valeria Corciolani e "Delitto in Cornovaglia" di John Bude - alla narrativa italiana pluripremiata, con il Premio Strega 2021 "Due vite" di Emanuele Trevi e "Resto qui" di Marco Balzano, finalista allo Strega del 2018 e vincitore di numerosi premi letterari.
Infine, non poteva mancare un nuovo capitolo della serie dei Bridgerton di Julia Quinn, stavolta il quarto, dal titolo "Un uomo da conquistare".

Ho perso tempo e ho cercato di ritrovarlo in mille e più cose, talvolta perdendolo ancora di più.

Ad agosto avevo scaricato FarmVille, quel giochino che andava di moda agli albori di Facebook - io ci giocavo lì, non so voi - perché avevo voglia di qualcosa di rilassante, piantare semi di qualsiasi cosa e vederli crescere, raccoglierli e farne marmellate, succhi, dolcetti. 
Ebbene, il piacere è durato giusto fino ai primi di settembre.
Procedendo coi livelli, anche il contadino - nel mio caso, contadina battezzata Betty Lou, per la precisione - si fa imprenditore. E allora, alla serenissima attività dei campi e delle bestie da fattoria, ha aggiunto un mulino su un ruscello con tanto di cercatrice d'oro che setaccia tonnellate di sabbia alla ricerca di ricchi premi e cotillon, un molo a cui è attraccato un peschereccio, una cantina con degustazione di vini e vivande, un club nautico con barche a vela che fanno regate nella baia.
Chi sono io per frenare la corsa di questa donna, la carissima Betty Lou, che aveva la forza delle braccia per addestrare tori da mostra e la gentilezza di accarezzare i pulcini nell'aia, e che adesso corre come una pazza per una proprietà che può competere per ampiezza di ettari ai ranch di JR di Dynasty?
Converrete con me che è sfumato il piacere di restarmene virtualmente seduta sul mio portico a guardare i pomodori che crescono col sorriso beato di chi contempla le opere perfette della natura.
E niente, fine dei giochi, letteralmente.

Ottobre è arrivato e io mi sono lasciata avvolgere, ma di questo vi parlerò nella prossima post-letter.

Ci vediamo presto!
Buona lettura!

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