Recensione: Le cure della casa di Stefania Bertola



«Cioè? Vuoi fare la casalinga? Ti dimetti dalla vita a quarantotto anni? Ma tu sei pazza!»

Fare la casalinga è un lavoro, che non viene valutato come tale e che molto spesso si associa alla vita comoda di chi sta lì a guardare spuntare le foglie nuove sulle piante strategicamente posizionate nell'appartamento.

Con "Le cure della casa" [Einaudi] Stefania Bertola prende un luogo comune e lo ribalta con intelligente ironia, tagliando col bisturi i pregiudizi che la nostra epoca cuce addosso a chi sceglie la cura della casa come scopo della vita.

Lilli Tempesti ha quarantotto anni e, dopo essere stata licenziata dal posto che ha occupato per oltre vent'anni, decide di non rimettersi sul mercato del lavoro.
Complice la partenza della sua collaboratrice domestica, Lilli pensa che è arrivato il momento di prendere le redini della sua casa, di riappropriarsi di quegli angoli che, per stanchezza e disinteresse, per tanti anni ha lasciato alle cure di una donna estranea.
Così, armata di detergenti, saponi e tantissime buone intenzioni, Lilli inizia a dedicarsi alle pulizie della casa, ma anche a cercare e spostare mobili e suppellettili e, pian piano, sposta anche il suo asse di interesse.

«A noi due, casa.
Siamo sole, adesso. Una di fronte all'altra, come Gary Cooper e quell'altro in Mezzogiorno di fuoco

Mentre si dedica a faccende pratiche, Lilli viene colta da un ricordo che non l'abbandonerà più: la sua migliore amica delle elementari, Noemi, era una perfetta piccola donna di casa. Chissà dove sarà, ora?

Inizia così la vera attività quotidiana di Lilli, cioè indagare per scoprire che vita abbia fatto la sua amica dall'ultima volta che l'ha incrociata a una festa di adolescenti.
Quello che potrebbe sembrare un compito facilmente risolvibile, diventa un vero e proprio mistero, che la porterà a ritrovare anche un'altra amica, l'algida Alice Lampugnini, e a scoprire cose che mai avrebbe immaginato.

«Mio marito mi guarda, ma pensa ad altro. Pensa ad altro per il migliore dei motivi: quello che dico non gli interessa. La conduzione e le cure della casa per lui sono un argomento zero.»

La facilità che immaginava di incontrare nelle faccende pratiche - così come quando osservava svolgerle dalla colf Daniela due volte a settimana, straccio e scopa alla mano - diventa un rebus che Lilli si impegna a risolvere tra gli scaffali dei detergenti per la casa, lasciando un simpaticissimo vademecum per la figlia Iris con trucchi per smacchiare, per avere la meglio su camicie da stirare, usare l'ammoniaca e salvare i propri maglioni preferiti con la naftalina.

«Stendere non è tanto una faccenda di casa quanto una forma di meditazione. Un'attività da affrontare senza fretta. Con la fretta si può benissimo lavare un pavimento, togliere le ragnatele col bastone lungo o perfino stirare una camicia con gli jabot. Ma stendere con la fretta è un vero peccato. E mi riferisco a stendere per davvero, Iris. Non a buttare la roba sul termosifone come fate voi in quel suo in cui abiti.»

"Le cure della casa" è una commedia che, col sorriso, lenisce piccole e grandi frustrazioni legate alla figura quasi mitologica della casalinga per scelta, un animale epico metà donna e metà scopettone che trova soddisfazione nel riordinare la cucina e nel caricare lavatrici.
Lilli si butta a capofitto in qualsiasi attività, grazie alla ferrea volontà di venire a capo di ogni mistero o labirinto in cui si rifugia la sua fertile immaginazione e dona nuova energia a un ruolo che sembra passato di moda o, quanto meno, coperto da un alone di imbarazzo.

"Le cure della casa" si riferisce alle attenzioni da dedicare al nido domestico, ma mi pare un titolo a doppio senso: le cure che la casa riceve e quelle che dà a chi vi abita, quelle premure fatte di tenerezza e calore familiare che guariscono dalle delusioni del lavoro e della vita, il focolare protetto e protettore.
Il riguardo che si dona, è lo stesso che si riceve: questo è il segreto che la casalinga Lilli scopre e ci regala attraverso le pagine di questa storia sagace e brillante.




[libro omaggio della casa editrice]

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