Recensione: Natale a Thompson Hall di Anthony Trollope


«A Thompson Hall si erano sempre tenute le riunioni di famiglia, sebbene non così rilevanti, non così importanti come quella che stava per avere luogo.»

Non voglio girarci attorno: se cercate un libro che vi faccia compagnia nel periodo di Natale e nelle serate di fine anno, "Natale a Thompson Hall" di Anthony Trollope [Sellerio] è la lettura perfetta.

L'anno scorso è stato particolare, per la prima volta non abbiamo passato il Natale a Napoli, con le nostre famiglie e con gli amici di sempre, abbiamo dovuto inventare o tradurre tradizioni che ci hanno fatto crescere e che vogliamo trasmettere a nostra figlia. Con questo spirito, avevo bisogno di una o più letture che mi coccolassero come avevo voglia, che fossero un porto sicuro ma non noioso, che mi facessero anche sorridere.
Ebbene, Trollope mi ha regalato qualche ora di piacevolissima spensieratezza in un'atmosfera profondamente festiva che mi ha trasmesso voglia di pudding, biscotti e caminetto.

«Per lei il Natale era una faccenda molto importante: una festa in cui l'arrosto di manzo e il plum-pudding avevano senza dubbio una grande rilevanza, ma che non potevano certo esserne considerati l'essenza, come aveva invece detto lui. Il Natale, una noia! No, un uomo che considerava il Natale una noia non avrebbe mai dovuto essere più che un conoscente per lei.»

Il volume contiene cinque racconti di lunghezza variabile, ma quello che mi ha davvero colpito con la sua verve è quello che dà il titolo al libro: ironia, una certa comicità, il sottile desiderio di deridere usi e costumi inglesi e alcuni atteggiamenti, ogni dettaglio del siparietto messo in atto dalla coppia dei coniugi Brown è una collezione di quadretti di vita ottocentesca. Adorabile l'atmosfera di Thompson Hall, non vi dico altro.

«Le ragazze così determinate a conoscere il proprio cuore di solito finiscono per conoscere solo quello e nessun altro, e muoiono zitelle.»

Per me è stato il primo libro di Anthony Trollope e mi è rimasta la curiosità di leggere altri libri di questo prolifico autore vittoriano, il cui ciclo di Palliser - almeno secondo le trame sul sito Sellerio - sembra proprio incontrare i miei gusti. Spero di potervi dire ulteriormente nel corso del prossimo anno.

Intanto, se volete qualcosa di bello da leggere in questi giorni o da regalare a chi sapete potrà apprezzare uno stile arguto, accomodatevi a Thompson Hall e prendete una tazza di tè, fidatevi di me.

E buona lettura!


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