Post-letter di luglio


«Se fosse per me, cancellerei gennaio dal calendario e vi aggiungerei un luglio in più.»
Roald Dahl

Se la perfezione avesse un colore, sarebbe quello delle serate di luglio, al mare, a casa mia.
Se la felicità fosse un momento, sarebbe questo luglio, a Torre del Greco e poi a Procida, in interminabili e, allo stesso tempo brevissime, giornate in famiglia, e poi al mare, e ancora a passeggio sul porto.
Se dovessi imprimere una diapositiva di questa estate, sicuramente la sceglierei tra quelle foto che resteranno indelebili nella memoria.

Ci sono momenti che, mentre si stanno vivendo, si ha la consapevolezza che saranno unici e per me è stato questo luglio.

Dopo un lungo inverno, finalmente siamo tornati a casa, a Napoli. Non vedevamo l'ora e, sinceramente, in eccitazione nessuno è riuscito a battere mia figlia, che non stava più nella pelle all'idea di riabbracciare i nonni, ma anche quella città che sta iniziando a sentire anche un po' sua. È bello che lei riesca a unire in maniera estremamente naturale la sua vita svizzera - con scuola e amici internazionali - e quella del cuore, napoletana fino al midollo. Ogni anno torniamo a casa con un vocabolario napoletano più nutrito ed è amorevolmente normale che sia così.


Tra prima e dopo le vacanze, siamo riusciti a vedere tutta "Ms Marvel": mi è piaciuta molto, il conflitto culturale, i normali problemi adolescenziali e quelli da super eroina, tutto mixato con molta classe. Approvata.

Da tempo volevamo recuperare "Good Omens", soprattutto dopo le mie campagne promozionali casalinghe a favore di Neil Gaiman: alla fine, è stato amore dalla prima puntata. Non fosse altro che ho adorato incondizionatamente il duo Sheen/Tennant, ma la storia mi ha riempita di ammirazione per questo autore che, confesso, sto ancora imparando a conoscere. Promossa a pieni voti.

Netflix ha piazzato un colpo da 100 punti con "Il mostro dei mari", film d'animazione che unisce mostri marini (e umani), pregiudizi e discriminazione, tenerezza e coraggio, il tutto presentato in una grafica superba che ha raccolto critiche favorevoli in ogni dove. Più film così.

Non è estate senza i film spegni-cervello, quelli che si lasciano guardare piacevolmente, senza troppo riflettere e che, dopo, lasciano una bella sensazione addosso.
Rientra perfettamente nella descrizione "L'abbinamento perfetto" che, oltre alle lande australiane e al buon vino, mi ha fatto scoprire quel bel giovanotto di Adam Demos che, non avendo visto "Sex/Life", avevo finora ignorato. Recupererò.

E poi, immancabile, Adam Sandler con "Insieme per forza", "Weekend da bamboccioni", "Mia moglie per finta" e ogni altra sua pellicola in circolazione, perché sì, come mi distrae lui, nessuno mai.

E i libri?

A luglio mi sono lasciata andare, avevo bisogno di rimanere nella mia comfort zone e così è stato.

Sono stata in Giappone con "Un serpente di giugno" di Tsukamoto Shin'ya: giornate torride, di pioggia ed erotismo, breve ma intensissimo.
Poi mi sono diretta a Roma, una città mai così tentacolare e equivoca come quella di Giancarlo De Cataldo in "La svedese".
Infine, l'Inghilterra, quella di ieri con "Meravigliosa" e "Danzando sotto le stelle" di Julia Quinn che, dopo il successo della serie Bridgerton, ci regala i tre libri - a me manca ancora "Cieli di Cornovaglia. Le due sorelle" - che hanno preceduto il suo exploit di pubblico, un po' più acerbi ma godibilissimi; e quella di oggi, con "La famiglia prima di tutto" di Sophie Kinsella, una scommessa sempre vincente.

Agosto è iniziato, in maniera crudele, ma questo non mi impedisce di ricordare con profonda gioia e gratitudine i doni generosi di luglio.

Ci leggiamo presto, prestissimo.
Buona lettura!

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