Recensione: L'arte del matrimonio di Tessa Hadley


«Si definivano femministe eppure tutte e due avevano scelto legami con gli uomini che assomigliavano ai matrimoni delle loro madri, dipendenti e protette; vivevano le loro vite segrete dentro il solido guscio dell'esperienza e della competenza dei mariti.»

Le dinamiche di coppia sono un territorio estremamente fertile per la narrativa e probabilmente non se ne avrà mai abbastanza.
"L'arte del matrimonio" di Tessa Hadley [Bompiani] esplora il vasto universo che si frappone tra due persone sia quando l'amore è fulgido, sia quando inizia ad appannarsi.

I matrimoni di Christine e Alex e Lydia e Zachary sono strettamente connessi tra loro eppure talmente diversi da essere lontani anni luce.
L'intellettuale e delicata Christine affascina il tormentato Alex, a dispetto di tutte le strategie seduttive messe in atto da Lydia quando era una studentessa, il fallimento delle quali la inducono a sposare il ricco ed eccentrico Zachary.
Da giovani e spensierati, i quattro passano diversi momenti insieme, scambiandosi avventure di vita e modi di fare: Zachary e Christine condividono la passione per l'arte e una certa visione della vita, spesso si intendono anche senza parlare, mentre tra Alex e Lydia serpeggia un non detto che diventa di anno in anno più fumoso.

Quando Zachary muore all'improvviso, l'equilibrio che li aveva sostenuti per quasi trent'anni va in frantumi.

«Senza Zachary le nostre vite sono in preda al disordine. Di tutti noi, è proprio lui che non potevamo permetterci di perdere.»

Lydia si trasferisce a casa di Christine e Alex e le sue cose colonizzano tutti gli spazi disponibili, sottraendo giorno dopo giorno intimità e esclusività alla coppia.
Dove si ferma l'amicizia e dove si risveglia un vecchio rancore mai superato?
Quando si perdono i ruoli che si era soliti interpretare, cosa rimane?

"L'arte del matrimonio" - in originale Late in the Day - è un romanzo che tratteggia un'atmosfera affascinante in cui aleggia un turbamento sensuale, che coinvolge il lettore in un continuo ipotizzare su cosa succederà dopo.
Tra le due coppie ci sono segreti che sono sedimentati a tal punto da diventare parte delle fondamenta del loro rapporto: ognuno vive una vita segreta, dentro e fuori di sé talvolta, di cui il coniuge non sa niente.
È quella vita segreta a rendere il romanzo uno spaccato umano condivisibile e, allo stesso tempo, un vetrino al microscopio che risveglia un certo voyeurismo nel lettore.

«Lei provava un certo gusto, una calda sensazione di trionfo, nel tenere nascoste alcune cose a suo marito.»

Sappiamo fin dall'inizio che succederà quello che poi effettivamente succede, ma quando accade ci sentiamo traditi, nell'amicizia e nell'amore. I flashback del passato, tuttavia, ristabiliscono un equilibrio che potrebbe avere il sapore della rivalsa, se non fosse così intriso di libertà.

Le due coppie sono male assortite, potrebbe sembrare, hanno poco in comune, eppure non hanno niente di così insolito da non risultare credibili.
Perché, in fondo, quello che Tessa Hadley racconta è la vita di esseri umani che agiscono secondo i propri desideri e, forse, poco importa se la realizzazione di questi desideri avviene dal primo momento o più tardi, late in the day appunto, nel corso della vita, anche quando ormai sembra troppo tardi.

«Non si può avere tutto: tutta la saggezza della vita si riduce a questo. Qualunque cosa tu abbia è al posto di qualcos'altro.»


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