Recensione: Un grammo di felicità al giorno di Siri Østli


«Per un istante di sentì quasi felice, una sensazione così estranea che non la riconobbe.»

Quante cose diamo per scontate. Quante volte posiamo gli occhi sugli oggetti che abbiamo attorno senza vederli davvero. Quante parole buttate al vento perché non prestiamo abbastanza attenzione a chi ci parla.
Grazie a un calendario dell'Avvento molto speciale, la protagonista di "Un grammo di felicità al giorno" di Siri Østli [Garzanti] apre gli occhi su tutte le piccole cose capaci di darle anche solo un grammo di felicità.

Un giorno Fie si sveglia e al tavolo della colazione suo marito le confessa di avere un'altra. Dopo vent'anni di matrimonio e un figlio che vive fuori casa, Fie pensava che le cose andassero bene: come assistente nello studio dentistico del marito ha una certa autorità, manda avanti la casa con estrema precisione e non ha mai nemmeno un capello fuori posto. Quella fatidica mattina il marito ha fatto anche l'amore con lei, prima di dirle di fare, praticamente, la stessa cosa con un'altra donna. E da un po' di tempo, per giunta.

Quello schiaffo in pieno viso la getta in un mare di disperazione: addio ordine e pulizia, addio precisione e addio al parrucchiere. In breve, il marito la mette alla porta e la manda in un appartamentino che le ha trovato dall'altro lato della città.
Dal baratro di depressione e farmaci, Fie si affida alla sorella che, desiderosa di aiutarla, le stila un calendario dell'Avvento dove ogni giorno c'è un compito speciale per lei.

«Nonostante il nome, il calendario dell'Avvento non le ricordava il Natale; era piuttosto una serie di compiti che l'avrebbero fatta rimettere in piedi.»

Dal parlare con un/una sconosciuto/a all'arredare casa, dall'andare al bar per un drink a dedicarsi solo a se stessa: ogni giorno Fie aspetta il messaggio di Sara che, puntuale, le offre la possibilità di riconquistare tutto quello che, in vent'anni di matrimonio con un uomo prevaricante, aveva perso.

Pian piano, Fie riscopre la sua femminilità e la sua forza, impara ad ascoltare i suoi sentimenti anche quando sembrano ben nascosti, capisce di essere capace di affrontare da sola anche i dolori più oscuri e di saper dare amore in maniera molto spontanea.
Il calendario dell'Avvento diventa una scusa per gettarsi ogni giorno nel mondo con il sorriso.

«Voleva festeggiare il Natale come si deve, anche se da sola. Una serata di festa, con regali, una cena vera e propria, acquavite e pregiato vino rosso, e con risolatte per dessert.»

"Un grammo di felicità al giorno" è uno di quei libri che sembrano semplici, ma che possiedono una profondità inaspettata. Ogni capitolo è un viaggio tra le paure di Fie, tra i limiti che ha sempre pensato di avere e i difetti che le hanno insegnato a correggere, e ogni volta insieme a Fie scopriamo che non ci sono paure che non si possano affrontare né limiti che non si possano superare, e che nessuno ha il diritto di dirci come vivere la nostra vita.

Ho fatto il tifo per Fie perché lo stile di Siri Østli crea immediatamente empatia, sia per le disavventure che per i successi della protagonista e quando all'orizzonte si presenta un nuovo amore, è inevitabile un po' di commozione.

Leggete "Un grammo di felicità al giorno" perché è il racconto di un percorso di rinascita, come il cammino simbolico dell'Avvento che, giorno dopo giorno, è il viaggio della conquista della luce sulle tenebre. Una storia che è una carezza morbida che ci insegna a dare valore anche alle cose piccolissime di tutti i giorni.

«Le cose importanti non sono il cibo, gli addobbi e via dicendo. Si può perfino trascorrere un Natale eccezionale in crociera, se solo si ha con sé ciò che conta davvero.
Le persone a cui si vuole bene.»


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