Recensione: Le bugie non salvano nessuno di Monica Coppola


«Annina, tu fai troppe domande».
«Perché non mi risponde mai nessuno!»

I bambini sono emotivamente toccati dagli eventi che accadono attorno a loro, soprattutto se gli adulti non li aiutano a inserire gli avvenimenti in un contesto per loro comprensibile. Da questa mancata comprensione, può scaturire di tutto.

Un po' quello che avviene alla protagonista di "Le bugie non salvano nessuno", il nuovo libro di Monica Coppola [Las Vegas edizioni].
Anna, infatti, è solo una bambina quando suo fratello Enzo sparisce e i genitori fanno come se non fosse mai esistito. Questo mistero avrà conseguenze sulle sue decisioni e sulla sua vita.

«Quelle foto, in cui ciascuno di noi guardava da un'altra parte, erano una sintesi perfetta del nostro modo di essere famiglia.»

Quando Enzo sparisce, Anna non riesce a credere all'evidenza dei fatti: suo fratello non tornerà, il letto accanto al suo non sarà mai più occupato dal corpo scattante di Enzo, non vedrà mai più quel sorriso scanzonato che miete tante vittime femminili. Quando chiede ai genitori, la madre, ossessiva e anaffettiva, si rifugia in scatti di rabbia e silenzio, il padre sembra dominato dalla situazione e ugualmente risponde col mutismo.

Col passare del tempo, la personalità di Anna viene modellata dall'ansia di sapere tutto riguardo a questo mistero mai svelato, la sua emotività ruota attorno al bisogno di trovare delle risposte per questa domanda a cui, l'osservazione spasmodica di ogni comportamento famigliare, aggiungerà ulteriori e sempre più pressanti quesiti.
Più volte durante la lettura viene da chiedersi se è giusto che l'ossessiva ricerca della verità fagociti il normale scorrere della vita di un'adolescente, eppure sembra succedere proprio questo ad Anna, la fragile, tenerissima Annina, tutta compresa nel suo ruolo di svelare un mistero che, una volta sciolto, diventerà un macigno sul suo cuore. 

«La cosa preziosa, che avrei imparato in quella torrida giornata estiva, è che siamo sempre noi a dare un senso alle cose anche quando non ce l'hanno. E io quel giorno mi sentivo importante.»

Dopo aver molto amato "La misura imperfetta del tempo", ho sentito il bisogno di immergermi di nuovo nella scrittura di Monica Coppola, che è un fluire di emozioni dense e, nel caso di "Le bugie non salvano nessuno", vischiose, scomode.
Tutta la narrazione è attraversata da una crepa che va allargandosi e diventa sempre più dolorosa, la realtà diventa estremamente relativa a causa del filtro delle emozioni di Anna: il lettore è preso in una spirale di paturnie e insicurezze, fino al finale rivelatore, feroce per certi versi, eppure estremamente umano.

Monica Coppola ha saputo dare voce al cuore in frantumi di un'adolescente che vive la sua vita interiore molto intensamente, ma non c'erano dubbi. Una scrittrice così saprebbe essere credibile scrivendo di qualsiasi cosa e il merito va alle mille sfaccettature della sua scrittura.


«Come la verità, Anna. La pretendiamo come matte ma non ci piace quasi mai.»


[ebook omaggio della casa editrice]

Commenti