Recensione: La cameriera di Nita Prose


«Oggi, al lavoro, ho trovato un ospite morto stecchito nel suo letto. Black. Il signor Black. A parte ciò, la mia giornata lavorativa è stata normale.»

Quando vado in hotel, le persone che non incontro mai sono le cameriere, eppure sono pressoché le uniche responsabili del benessere del mio soggiorno. Confesso di non essermene resa conto pienamente fin quando non ho letto il romanzo d'esordio di Nita Prose, "La cameriera" [La nave di Teseo], libro schizzato al primo posto delle classifiche del New York Times.

La cameriera del titolo è Molly Gray, detta anche Molly Maid, proprio perché non la si vede in nient'altro che nei panni di una cameriera ai piani del prestigioso Regency Grand Hotel. O forse sarebbe meglio dire che non la si vede per niente, perché Molly è un asso nel suo lavoro grazie alla capacità di rendersi invisibile.
Eppure, se qualcuno si prendesse la briga di guardarla un po' più da vicino, scoprirebbe un tipino particolarissimo, pieno di piccole ossessioni, carica di paure e convinzioni, ma anche con una enorme energia vitale che non sa ancora bene come utilizzare.
Molly ha sempre vissuto con la nonna (morta da poco), anche lei cameriera, che le ha passato i precetti della professione ma anche per muoversi nella vita senza la sua guida: la ragazza, infatti, non è in grado di leggere i comportamenti e le emozioni delle persone che incontra e questo deficit non le permette di interagire socialmente.

«La verità è che mi capita spesso di essere in difficoltà nei contesti sociali: è come se tutti facessero un gioco complesso con regole difficili che gli altri padroneggiano, mentre per me è sempre come se giocassi per la prima volta.»

Molly si muove in un percorso sempre uguale, casa lavoro casa, fa colazioni con le focaccine e il tè da tutta la vita, e pulisce alla perfezione tutte le camere che le vengono affidate, anzi, le riporta a "uno stato di perfezione", come ama dire.
Quando va al lavoro, quella sfortunata mattina, mai avrebbe potuto prevedere che le sarebbe capitato il più grosso guaio mai visto: pulendo una suite di facoltosi clienti, trova il marito, il signor Black, morto nel suo letto. Dalle prime rilevazioni della polizia, le uniche impronte trovate nella stanza sono di Molly, la persona che, per professione e per ossessione personale, cancella il passaggio di chiunque prima di lei.
La detective Stark dirige tutti i suoi sospetti su questa donna difficilmente interpretabile perché imprevedibile: Molly Gray è una vera ingenua o una bugiarda professionista?

«Credo che il fatto di avere difficoltà a interpretare le espressioni sia il motivo per cui sono l'ultima persona che viene invitata a una festa, sebbene le feste mi piacciano molto.»

Pubblicato in Italia nel 2022, "La cameriera" è un giallo classico, dove invece di sospettare il maggiordomo, si punta il dito sulla cameriera, ma stavolta le cose non procedono alla solita maniera.
Perché Molly non è solo quello che sembra, cioè una persona con evidenti difficoltà sociali, ma è anche qualcuno abituato ad osservare i dettagli, a prestare attenzione a quello che si nasconde nell'ombra, proprio perché lo sguardo degli altri è là che la relega di solito. Stavolta, invece, le luci della ribalta sono tutte per lei e la storia che ci regala è tenera e feroce allo stesso tempo.

Nita Prose ha rivelato di aver lavorato per anni come insegnante di sostegno per ragazzi con bisogni speciali e di aver toccato con mano il dolore inflitto dalle piccole e grandi discriminazioni di cui sono oggetto le persone che escono dagli schemi sociali predefiniti.
Il personaggio di Molly mi ha ispirato molta tenerezza, pur riconoscendo la sua enorme forza di volontà e determinazione: le ingiustizie, i soprusi da lei subiti da bambina a scuola, la rendono apparentemente impermeabile a quello che le succede attorno, ma purtroppo non è così.

«Non ho amici della mia età. A essere sinceri, è esattamente così. Non ho amici coetanei, e ben pochi di qualsiasi età. Ma al lavoro, quando indosso la mia divisa, entro in armonia con quanto mi circonda. Divento parte dell'arredo dell'albergo, come la carta da parati a righe bianche e nere che adorna più di un corridoio e di una camera.»

"La cameriera" è un libro particolarissimo, tanto che, a un certo punto, mi sono trovata a seguire più Molly che l'indagine per il delitto, a volerne sapere sempre di più della vita solitaria e, per molti versi, povera di una persona che avrebbe avuto tutto il diritto di condurre un'esistenza meno grama.
Del resto, credo che l'intento dell'autrice sia stato proprio di presentarci un personaggio a cui è impossibile non affezionarsi, per poi renderla protagonista di nuove avventure ("L'ospite del mistero", la nuova indagine di Molly Gray, è uscito nel 2023).

Aprite le pagine di questo libro con lo stesso spirito d'avventura con cui spingereste le porte girevoli del più suggestivo hotel dove possano mai passare vite, accadere delitti e misteri. Non resterete delusi.

«E so che tutti dovrebbero aspirare a diventare dottori e avvocati e facoltosi imprenditori del mercato immobiliare. Ma io no. Sono così grata del mio lavoro che ogni giorno mi chiedo se non sia soltanto un sogno.»


[libro omaggio della casa editrice]

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