«La nonna ha lavorato tutta la vita come cameriera e io ho seguito le sue orme.»
Molly Gray è tornata e non è più invisibile!
Dopo "La cameriera", Nita Prose ci regala una nuova indagine con la cameriera d'albergo più tenera e arguta che si possa immaginare. In "L'ospite del mistero" [La nave di Teseo], infatti, torniamo al Regency Grand Hotel dove la nostra Molly è stata promossa governante e tiene tutto il personale in riga secondo le sue rigide regole che fanno funzionare tutto alla perfezione.
Ora vive con Juan Manuel, sono innamorati, anche le sue piccole grandi manie sembrano sotto controllo - quando entra in casa, però, deve sempre disinfettare le suole delle scarpe e riporle in uno sgabuzzino - e, sebbene ci sia sempre qualcuno che non la sopporta, i suoi colleghi la stimano e sono affezionati a lei.
Quando il famoso scrittore J.D. Grimthorpe, ospite dell'hotel, tiene una conferenza per annunciare una grossa novità, Molly, il personale dell'hotel e tutti i giornalisti presenti, tutto si aspettano fuorché cada stecchito davanti a tutti prima di pronunciare una sola parola.
La detective Stark ci mette poco ad arrivare e a dare il suo verdetto: avvelenato. In effetti, Grimthorpe stava bevendo un tè e quel tè gli era stato servito da Molly.
Due volte sul luogo di un delitto non può essere una coincidenza, no?
«Pensavo che succedesse solo nei film, quelli in bianco e nero che io e la nonna guardavamo su Movie Nights rannicchiate sul divano di casa. Ora, però, so che può succedere anche nella realtà: un segmento del passato può essere rivissuto come il montaggio di un film.»
In un primo momento tutti gli indizi convergono verso Molly, poi si allontanano, fin quando non viene fuori che Molly aveva un legame passato con la vittima.
Pian piano, passato e presente si intrecciano e veniamo a conoscenza di alcuni episodi della vita di Molly da bambina che ci fanno meglio comprendere anche la nonna, le sue scelte rispetto a questa nipote diversa, piena di potenzialità ma anche di debolezze, da proteggere ma anche da rendere autonoma per il mondo esterno. Effettivamente Molly bambina aveva conosciuto J.D. Grimthorpe, uno scrittore misantropo e scorbutico che, però, da giovane si era lasciato avvicinare da una bambina intelligente e silenziosa al seguito della cameriera.
Perché la nonna, a un certo punto, non ha lavorato più per la famiglia Grimthorpe? Perché attorno a quello scrittore, che i lettori idolatrano per le sue storie, sembra esserci tanto astio?
«Fin da bambina mi è stato detto, in maniera schietta o indirettamente, che sono un fallimento. Non è abbastanza brava. Non raggiunge lo standard richiesto. Non riesce a comprendere ciò che gli altri capiscono con facilità. Molly la Mutante. Il Robot Romba. Molla la Stramba.
Non ho mai creduto a nessuna di queste affermazioni. Mi scagliavo contro la supposizione secondo la quale le differenze mi rendevano inadeguata. Mi rifiutavo di accettarlo.»
In questa seconda indagine, Nita Prose conferma che il mistero più interessante da investigare è la vita di una donna che, teoricamente, non avrebbe alcuna abilità per cavarsela nel mondo, eppure ce la fa. Molly Gray, detta Molly Maid, ogni giorno si alza, va al lavoro, parla coi suoi colleghi e amici, torna a casa e cena col suo fidanzato - perché Molly, la bimba sempre esclusa, ha un fidanzato! - e ce la fa.
"L'ospite del mistero" accende nuovi riflettori sulla vita di Molly e il lettore è introdotto nella sua quotidianità e nelle soddisfazioni che il lavoro le permette di avere. Conosciamo particolari sempre più dettagliati su come le disabilità sociali di Molly si siano, col tempo, trasformate in abilità di osservazione della realtà che al resto della gente sfugge. Scopriremo, in queste pagine, nuovi segreti sulla vita di Molly e della nonna e anche della sua morte.
Naturalmente il delitto è la chiave di avvio e, per questo, stuzzica la curiosità nella sua risoluzione, ma se pure il finale dovesse essere meno emozionante di quanto l'autrice ha progettato, non ci sarebbe alcun rammarico perché, come lettrice, sono rimasta pienamente soddisfatta di aver conosciuto più a fondo un personaggio che mi affascina ogni volta di più e mi fa riflettere sulle piccole fortune presenti nelle nostre giornate e che dobbiamo solo imparare a riconoscere.
«Mai temere un nuovo inizio. Un capitolo deve finire affinché ne cominci un altro.»
[libro omaggio della casa editrice]
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