Recensione: Conosci l'estate di Simona Tanzini


«La regola principale è che il colore non c'entra. Non posso giudicare nessuno in base alla tonalità che vedo io.»

Immaginate di poter capire che tipo di persona avete davanti solo dal colore e dalla musica che emana.
Immaginate di percepire, attraverso quel colore, se si tratta di un assassino oppure no.
Associare il colore e la musica alle persone, ai luoghi, si chiama sinestesia ed è una condizione neurologica molto particolare di cui è affetta Viola, la protagonista di "Conosci l'estate?" di Simona Tanzini [Sellerio].

Viola è una giornalista televisiva che, un po' per caso, un po' per scelta, da Roma viene trasferita a Palermo. Da un certo punto della sua vita in poi, Viola è affetta da sinestesia che, nel suo caso, riguarda soprattutto i colori delle persone. Lei la definisce «una particolarità, diciamo. Una caratteristica. Una roba. Non un disturbo» che però, associata a «neuroni bucati» determinano il suo modo diverso di muoversi nella realtà. A Palermo, Viola si inserisce in una redazione i cui colleghi sono caratterizzati da colori che ne determinano le peculiarità e, in alcuni casi, anche il valore morale.
Quando una ragazza di vent'anni viene trovata strangolata e da subito il principale indiziato è un popolare cantante che, guarda caso, è anche il fratello del suo vicino di casa, Viola non ne è convinta: Zefir, così si chiama il cantautore, è color blu carta da zucchero, polveroso e mite, non il colore di un assassino. Può essere quello a determinare un'indagine del tutto personale?
Nel caso della nostra Viola non solo è possibile, ma del tutto normale.

«In effetti non ho mai capito perché a un certo punto io abbia iniziato a vedere il colore delle persone. Non sono davvero capace di sentirla, la loro musica. Sono solo convinta che tutti abbiano una musica, e che quando risuona, si può vedere il loro colore.»

La vita palermitana di Viola è molto movimentata, tra aperitivi, passeggiate nei posti più conosciuti della città e chiacchierate coi colleghi, tra cui Santo, un ex caporedattore molto silenzioso ma con gli occhi che contengono mille storie e segreti, color celeste; ma anche Roberto, giornalista torinese, ottimo professionista, color mogano caldo, e Turi, cameraman palermitano, strafottente, blu profondo. E poi c'è un poliziotto misterioso, amico di Santo, che riesce a cambiare colore a secondo dell'occasione, da rosa a verde bottiglia fino ad avere striature gialle.
Palermo, invece, è un arcobaleno di sfumature, di profumi che ammaliano e disturbano allo stesso tempo, di vicoli bui in cui perdersi e cattedrali maestose inondate da una luce che sembra soprannaturale.

Mentre Viola cerca di districarsi tra i suoi problemi di salute e la nuova routine sovrastata dal caldo incessante e dallo scirocco, la scia di sangue prosegue e decifrare i segnali, culturali e sociali, di una parte molto esclusiva di Palermo attira tutta l'attenzione della nostra giornalista e dei suoi colleghi. Risolveranno l'enigma?

«Questo posto mi serve. E in qualche modo mi ha accolta, e in qualche modo mi sta proteggendo, e in qualche modo di è richiuso intorno a me come fa con tutto e con tutti, ma nel mio caso è una bolla che mi aiuta.»


"Conosci l'estate?" è uscito nel 2020 e nel frattempo ne hanno tratto una serie tv col titolo "Viola come il mare", arrivata attualmente alla seconda stagione (a quanto pare rinnovata anche per una terza).
Non guardo quasi per niente la tv, ma non avevo associato gli spot passati in prima serata con il volto di Francesca Chillemi e di Can Yaman al romanzo di Simona Tanzini, forse perché io Viola l'ho immaginata in maniera completamente diversa, chissà.
Una rapida ricerca mi ha rivelato che, benché il soggetto sia tratto dal libro, l'autrice non figura tra gli sceneggiatori e quando succede mi dà sempre da riflettere su quanto sia vicina la trasposizione televisiva a quella che i lettori hanno amato.

La penna di Simona Tanzini è pungente, la sua Viola è capace di commenti a bocca storta a puro beneficio di chi non riesce a staccare gli occhi dalla pagina, la sua Palermo ha un colore indimenticabile.
Sebbene possa dare ragione a chi dice che ci sono troppe serie gialle in giro, questa indagine non è per niente banale e, che io sappia, non ci sono altri personaggi con la caratteristica particolare di Viola.
Dal canto mio, avrei voglia di leggere altre indagini condotte da Viola, con l'aiuto di Santo, Roberto e Turi, e con i pedinamenti del poliziotto dai mille colori. Vorrei saperne di più di certe storie aperte in questo che spero ancora sia solo un primo capitolo di una nuova, interessantissima, narrazione.

«Non ho coraggio. Non ho coraggio e non ho paura. Vivo e basta. Sinceramente, non vedo cos'altro potrei fare.»

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