Recensione: Estate caldissima di Gabriella Dal Lago


«L'estate più fresca della nostra vita da qui in avanti.»

L'estate è bella. Se si è in vacanza, il caldo infiacchente diventa persino sopportabile.
Se, invece, le scadenze di progetti importanti incombono, se l'ufficio diventa un forno e la scrivania è una valle di sudore, l'estate sembra piuttosto un castigo. Come si fa?

Greta e Gian, due dei sette personaggi (+ un bambino + un gatto) di "Estate caldissima" di Gabriella Dal Lago [66thand2nd], pensano di sfuggire al caldo rifugiandosi tutti nella villa che Gian ha in campagna e continuare a lavorare a un'importante campagna di marketing che gli è stata assegnata da un grosso cliente della loro agenzia.
Hanno una settimana, solo sette giorni per sfuggire all'afa, convivere, lavorare e mettere a punto una presentazione al massimo delle loro capacità. Sopravvivere, insomma.

Il richiamo al Decameron è fortissimo, dove il caldo soffocante è la nuova peste: se di quella si moriva come mosche, della canicola sono vittime i pensieri coerenti e la razionalità, la disciplina si accascia inevitabilmente sconfitta dalla lassezza, il desiderio di libertà e leggerezza è pari solo al bisogno di un refolo fresco.

«Una cosa a cui non pensano mai: sono tutti, tra di loro, sconosciuti.»

Conosciamo i personaggi tramite descrizioni bellissime, dettagliate: ci confidano le loro paure, le cose che amano, come amano e come detestano se stessi, i piccoli tic e le manie, anche un semplice dettaglio dell'abbigliamento può fare la differenza nel farci vedere il personaggio/persona davanti agli occhi.
Greta e Gian hanno una relazione, oltre a condividere la direzione della Bomba Agency, e Gian ha un figlio, Leo di otto anni, avuto dalla ex moglie. Leo parte con loro per la campagna e condivide la loro camera da letto. Dal canto suo, Greta ha portato nella loro relazione una gatta, Lily, e anche lei parte con loro e si istalla meglio di chiunque altro nella grande villa.
Poi c'è Carlo, che ha un atteggiamento che infastidisce quasi chiunque, ma che a ben guardare ha una grossa frattura che gli divide l'ego in tanti pezzettini.
Ci sono Laura, che ha un profilo molto seguito sui social, e Vic, che sembra arrivare da un altro pianeta, le due arrivano insieme ma non potrebbero essere più agli antipodi.
Tommi e Alma condividono la macchina e una strana energia che li respinge costantemente ma che, sotto sotto, li avvicina sempre un po' di più.

«Resteranno, tra loro, sconosciuti, per via del fatto che sono in primo luogo sconosciuti a loro stessi, nonostante si siano visti dalla nascita nudi, in lacrime, in pigiama.»

La villa diventa un bozzolo in cui tensioni, desideri, sogni e incubi si nutrono, fino a scoppiare.
Del resto, non poteva essere altrimenti: il caldo, come la peste, vuole le sue vittime immolate.
"Estate caldissima" è un libro breve, ma intenso, denso, vischioso, sensuale anche dove non c'è quella sensualità comunemente intesa.
Ho amato molto la maestria con cui Gabriella Dal Lago riesce a evocare luoghi, caratteri, situazioni e umori con l'uso di un aggettivo, una virgola, una pausa sapientemente piazzata per solleticare la fantasia del lettore (almeno, la mia fantasia è stata oltremodo solleticata e deliziata).
In chiusura, si compie un ulteriore miracolo: farci sapere, per quanto possibile, che fine hanno fatto i personaggi, e la villa. E il gatto.

Da rileggere, come tradizione di ogni estate.

«L'estate caldissima è finita, iniziano gli anni del diluvio.»


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