Post-letter di luglio


«Che magnifiche scale verso il cielo sa fare, luglio, con quelle sue mani azzurre e leggere.»
Fabrizio Caramagna

Luglio mi ha fatto il regalo più bello: sono tornata in Italia, dalla mia famiglia.
Era da gennaio 2020 che non mettevo piede sul suolo patrio e, superato il confine nel traforo del Gran San Bernardo, è stato inutile trattenere le lacrime.

Le videochiamate quotidiane hanno accorciato di molto le distanze, o almeno hanno dato l'impressione che ci si vedesse anche così, ma la realtà è ben diversa: un sorriso, un abbraccio, una nuova ruga non si vedono e non si sentono in video. Non si sentono gli odori, non si vede la luce, né l'esatta sfumatura di certi colori.

Tornare è stata una grandissima emozione.
Non avevo fatto programmi, nessuna lista di cose da fare. Mi è bastato stare con la mia famiglia, camminare per le strade della città dove sono cresciuta, uscire sul balcone e guardare quel panorama che mi era familiare come quello che adesso vedo ogni mattina.
Non trovo le parole per descrivervi la gioia, le sensazioni, l'atmosfera che mi ha avvolta: per un po' mi sono sentita come tanto tempo fa, quando una pandemia era solo l'elemento della trama di un film che non avrei voluto guardare. A ricordarmi la nuova realtà, la seconda dose del vaccino: febbre, ossa rotte e morale sotto i piedi per un paio di giorni, ma tutto è passato ed è servito per vivere con più tranquillità il viaggio.


Poi siamo rientrati e non sono riuscita a scansare del tutto la sindrome della fine delle vacanze: nessuna voglia di disfare i bagagli, zero impulso ad alzarsi dal letto, non pervenuta la necessità di uscire di casa.
In questo mi hanno soccorso le serie.
Loki è stata un'esplosione di nuove possibilità per gli amanti del MCU.
Generazione 56k si è rivelata una serie nostalgica e dolce, con situazioni comiche al limite della citazione (soprattutto di Massimo Troisi) e una storia di cui mi manca conoscere gli ulteriori sviluppi: ho amato moltissimo l'ambientazione napoletana e gli scorci da sogno.
In occasione del fatto che Netflix lo ha tolto dal catalogo, ho approfittato degli ultimi giorni per rivedere per la milionesima volta Orgoglio e Pregiudizio con Keira Knightley nei panni di Elizabeth Bennet e anche stavolta mi sono lasciata incantare: i costumi e le ambientazioni deliziosamente decadenti, le regole della società, le ambizioni, le aspirazioni matrimoniali, niente riesce ad annoiarmi, nonostante le ripetute visioni.



E i libri?

Ho letto prima e dopo il viaggio in Italia, perché lì mi sono dedicata più che altro a... comprare libri!
Lo so, la mente vacilla al pensiero che avessi bisogno di altri libri, ma ditemi voi come avrei potuto resistere quando nella nostra tappa fiorentina, attaccato al nostro hotel in centro, c'era un negozio Libraccio? Aggiungete il fatto che era da un anno e mezzo che non entravo fisicamente in una libreria e vi troverete di fronte a una catastrofe annunciata.
Mi sono lasciata attrarre poco dalle promozioni in corso - borse, zaini, etc. - e tanto dagli sconti e dai miei desideri: ho trovato diversi libri usati, nuovi a metà prezzo e due al prezzo di uno. Secondo voi, seriamente, potevo non mettere mano al portafogli?! Secondo mio marito, mi sarei dovuta fermare giusto un attimo prima di non avere più spazio in valigia, ma tutto è relativo. Chissà quando mi ricapiterà di entrare in una libreria italiana...

Libri letti, dicevamo.
Bene, ho iniziato il mese con una bellissima e attesissima anteprima: è tornata l'assistente sociale dei Quartieri Spagnoli nata dalla penna di Maurizio de Giovanni, "Una sirena a Settembre" ci racconta una nuova avventura di Mina Settembre alle prese con un nuovo caso di disagio sociale. Questo capitolo della serie risulta particolarmente poetico, creando un precedente narrativo mai raggiunto da De Giovanni.

Proseguo con la lettura della serie Bridgerton con il secondo capitolo, "Il visconte che mi amava" incentrato sulla figura del visconte Anthony Bridgerton, erede del casato e primogenito della numerosa famiglia. Dopo che sua sorella Daphne ha trovato la felicità, è il suo turno di cercare l'amore. A complicare tutto, la Stagione, le debuttanti e le loro madri che cercano di accasarle. Godibile, un romance che non lascia spazio a variazioni sul classico lieto fine, come è giusto che sia. La seconda serie di Bridgerton su Netflix sarà incentrata proprio su questo libro.

Cambio di continente e di ambientazione: "Un lavoro perfetto" di Kikuko Tsumura mi ha portato negli uffici e nelle mense aziendali giapponesi, insieme alla protagonista che, dopo un esaurimento nervoso, cerca un lavoro che non le dia alcuna responsabilità. Atmosfere un po' oniriche e situazioni a volte assurde contribuiscono a creare la magia di questo libro.

Ho chiuso il mese con "Freddo a luglio" di Joe R. Lansdale, un thriller dove anche un uomo tranquillo come un corniciaio si trova coinvolto in una sparatoria all'ultimo sangue.

Questo mese mi ha lasciato addosso una tranquilla felicità.
Perché ho potuto riabbracciare i miei genitori e la mia famiglia, sono tornata a casa, ho rivisto il mare.
Perché ho comprato dei libri che desideravo da tempo.
Perché ho letto esattamente quello che volevo, trovando quello che mi aspettavo nelle storie (a volte non è semplicemente questa la somma perfetta di un libro?!).

Sento già la mancanza dell'Italia - che ve lo dico a fare... - ma agosto mi sta intrattenendo con diverse letture piacevoli, ve ne parlerò a suo tempo.

Ci vediamo presto.
Buona lettura!

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