Recensione: Tutto a posto tranne l'amore di Anna Premoli


«Beati quelli che si innamorano conoscendosi già da prima, perché almeno possiedono una vaga idea di chi si troveranno ad amare.»

Quante possibilità si può dare all'amore?
Se a rispondere è Ludovico Paravicini, il protagonista di "Tutto a posto tranne l'amore" di Anna Premoli [Newton Compton], la risposta è che una volta basta e avanza.

Ludovico è stato lasciato dalla moglie anni prima, dopo un tradimento e un lento abbandonarsi all'indifferenza, e adesso non ha nessuna voglia di incontrare la sua ex moglie per rivedere l'assegno di mantenimento. Con sua sorpresa, però, Ginevra Rossi non vuole più denaro, anzi: si è messa in testa non solo di non volere più un soldo da lui, ma vuole addirittura restituirgli quello che lui le ha versato fino a quel momento. Qual è il suo vero piano? Perché fa di tutto per rivedere l'uomo che ha lasciato e che ha evitato per tanto tempo?

«Non trovi che ci sia dell'ironia nel vincolo matrimoniale? Se il legame si sfascia, finisci per non sapere quasi più nulla proprio di quell'essere umano che avevi scelto con tanta cura... Da voglio sapere tutto di te, a non voglio saperne mai più nulla, il passo è sorprendentemente breve.»

"Tutto a posto tranne l'amore" è il nuovo romance firmato Anna Premoli e contiene tutti gli elementi che ormai sono diventati il marchio di fabbrica di una delle autrici più amate del panorama letterario italiano: ironia, originalità e la Milano d'oro.
Con questo libro, si chiude la trilogia dedicata ai tre soci della società finanziaria milanese, iniziata con la storia d'amore di Edoardo Gustani in "Questo amore sarà un disastro" e proseguita con l'idillio di Lorenzo Vailati in "Molto amore per nulla".

Ludovico, negli altri libri, appare come un orso saggio, chiuso in sé stesso, con nessun altro interesse che si trovi al di fuori delle mura del suo ufficio. Adesso Premoli lo ferma davanti allo specchio e lo costringe a guardarsi, per la prima volta dopo tanto tempo, senza abbassare gli occhi. Il risultato che regala a noi lettori è un personaggio vero, ci descrive un uomo che ha sofferto, che ha imparato dai suoi errori e vuole finalmente ricominciare a vivere.

«Il grande amore, mia cara, è quello di chi potrebbe andarsene e invece rimane. Oggi, domani e dopodomani.»

Tra situazioni quasi comiche - con protagonista l'apparentemente arcigna madre di Ludovico - e riunioni piene di sfottò con gli altri due soci/amici, la pandemia piomba anche in "Tutto a posto tranne l'amore" e sarebbe stato impossibile che non succedesse, essendo ambientato a Milano all'inizio del 2020.
Ho apprezzato, a questo riguardo, la delicatezza dell'autrice che, pur parlando dell'attualità e della conseguente ansia, ha evitato di virare il discorso esclusivamente su quello, come pure avrebbe potuto, trovandosi tra le mani una storia d'amore da far rinascere nel momento meno opportuno per far riavvicinare (anche fisicamente) due persone.

"Tutto a posto tranne l'amore" è una lettura che mi ha divertito con la sua leggerezza e mi ha commosso, mi ha affascinato e mi ha fatto riflettere sui casi della vita.
Come succede da qualche anno, Anna Premoli si conferma una delle penne rosa più interessanti per me, una fine costruttrice di storie d'amore che rifuggono la banalità e che indagano con profondità l'animo umano.

«È il bello della seconda volta. Perché durante la prima hai imparato sulla tua pelle.»


[ebook omaggio della casa editrice]

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